Kabul - Una speciale commissione d’inchiesta voluta dal presidente della Repubblica Hamid Karzai è al lavoro da ieri sera a Kandahar, città dell’Afghanistan meridionale dove ieri sera uno spaventoso attentato con un camion-bomba ha causato 43 morti e una settantina di feriti.
I talebani negano la propria responsabilità Le milizie talebane hanno negato qualsiasi responsabilità per l’attentato. In un sms inviato ad un giornalista dell’Associated Press il sedicente portavoce talebano Qari Yusuf Ahmadi ha negato qualsiasi coinvolgimento condannando "un attacco nel quale sono stati uccisi civili innocenti".
L'obiettivo dell'attacco Non è ancora chiaro quale fosse l’obiettivo dell’azione terroristica. Gli inquirenti sottolineano che l’esplosione è avvenuta poco dopo l’annuncio dei primi risultati da parte della Commissione elettorale indipendente (Iec) che vedono il presidente Karzai di poco in vantaggio su Abdullah Abdullah. Inoltre, ricordano che Kandahar è città natale del capo dello Stato e che il suo potente fratellastro, Ahmasd Wali, nè è governatore. Nella zona dove il camion-bomba è saltato in aria si trovano la sede dei servizi di intelligence provinciali, vari uffici dell’Onu e la base di una compagnia giapponese che ha vinto un contratto per costruire una autostrada attraverso una zona controllata dai talebani.
Trovato un potente ordigno Un potente ordigno rudimentale, da azionare a distanza, è stato trovato dai militari italiani vicino a Kabul.
L’ordigno, riferiscono al comando di Italfor, era stato nascosto ad un metro dalla carreggiata, sul margine destro della strada che collega Kabul alla valle di Mushai. E intanto Haji Wahab Khan, capo del distretto di Khakrezwal, provincia di Kandahar, è morto ieri sera quando l’auto su cui viaggiava è saltata su un rudimentale ordigno esplosivo).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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