Attentato suicida a Damasco Almeno venticinque morti Gli attivisti incolpano Assad

Un attentatore suicida si è fatto esplodere vicino a un semaforo, in pieno centro della capitale siriana. Nonostante ci fossero poche persone in giro, visto che il venerdì è giorno di riposo settimanale, ci sarebbero almeno 25 morti

Attentato suicida a Damasco Almeno venticinque morti Gli attivisti incolpano Assad

Sangue in pieno centro a Damasco. Stavolta non a causa degli scontri, in piazza, tra i manifestanti e la polizia. C'è stato un attentato. Un kamikaze imbottito di esplosivo - come rivela la tv di Stato siriana - si è fatto esplodere vicino a un semaforo, poco lontano da una scuola e vicino a una strada sopraelevata. Lo afferma la tv di Stato siriana. Il venerdì, giorno di preghiera per i musulmani e, dunque, di riposo settimanale, le scuole sono chiuse e il traffico è ridotto rispetto al solito. Ma il quartiere colpito, nel cuore del centro storico della capitale, è molto popolato. Per questo le vittime sono alcune decine. Il bilancio parla di 25 morti.

La denuncia degli attivisti

Gli attivisti siriani delle Commissioni locali di coordinamento hanno subito accusato il regime di Damasco di essere il "regista" occulto dell’attentato. Secondo gli attivisti il presidente Bashar al-Assad avrebbe ordinato l’attacco per distogliere l’attenzione dalle proteste in corso nel Paese. Intanto la tv di regime ha mostrato le immagini del luogo dell’attacco, dove si vedono marciapiedi insanguinati e resti di cadaveri.

Alla viglia di una manifestazione

La dinamica dell'attentato è simile a quello avvenuto il 23 dicembre scorso, che causò 44 morti. Anche quella volta gli oppositori di Assad dissero che era stato organizzato dal regime. L’attacco arriva alla vigilia di una grande protesta di massa convocata dai gruppi di attivisti pro-democrazia, che dovrebbe portare in piazza 50 mila persone.

Regime sotto assedio

Damasco è sotto assedio da quasi 10 mesi, ma il governo sino ad ora ha respinto con ogni mezzo

agli oppositori, trasformando le strade della Siria in un bagno di sangue. La Siria è sotto pressione anche sul fronte internazionale: dal 26 dicembre una missione della Lega Araba è nel paese per verificare la situazione.

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