"Adesioni sotto le attese". Lo sciopero dei balneari spacca le categorie

I dati comunicati in mattinata sono discordanti da Regione a Regione dopo la chiusura degli ombrelloni per due ore: in Versilia ha aderito solo un imprenditore su quattro. Nel mirino la direttiva Bolkestein

"Adesioni sotto le attese". Lo sciopero dei balneari spacca le categorie
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Sciopero di due ore questa mattina per i titolari delle concessioni per gli stabilimenti balneari. Ombrelloni chiusi dalle ore 7.30 alle 9.30 per la categoria in protesta da una parte contro la direttiva dell'Unione Europea 2006/123/CE (conosciuta come direttiva Bolkestein), confermata da sentenze della magistratura) che impone di mettere a gara i lidi e le spiagge in base al principio della concorrenza; dall'altra contro la presunta mancata risposta del governo Meloni che non starebbe mantenendo la promessa secondo la quale le gare non sarebbero scattate e che a breve potrebbe seguire le indicazioni di Bruxelles.

Riscontri diversi nelle spiagge sul territorio italiano. In Versilia, stando ai dati diffusi poco dopo le 9.30, avrebbe aderito allo sciopero un imprenditore su quattro, seppur con punte del 100% al lido di Camaiore. Più basse invece le percentuali a Viareggio, Forte dei Marmi, Pietrasanta. In ogni caso chi è arrivato in riva al mare durante la "serrata" ha comunque potuto aprirsi l'ombrellone da solo e l'assistenza dei bagnini è stata tuttavia garantita. Metà degli operatori ha incrociato le braccia nella regione Marche, anche se le prossime due agitazioni in programma "potrebbero essere revocate", annuncia Marco Scarpetta, vicepresidente dei balneari di Civitanova Marche.

Protesta pressoché totale invece a Ostia, secondo quanto hanno comunicato gli imprenditori locali. Il rappresentante locale della categoria, Edoardo Moscara, parla di un governo che "va in ferie e noi chiudiamo gli ombrelloni". Situazione "curiosa" in quel di Rimini, dove l'astensione dal lavoro ha avuto sfumature soft. Come preannunciato, più che una chiusura è scattato un vero e proprio happining, con gli operatori che hanno dato appuntamento alle ore 12 ai turisti: a loro è stato offerto un brindisi per "risarcirli" dal disagio provocato, ma sostanzialmente limitato. "Aderiamo alla protesta ma in una maniera più vicina al nostro spirito", afferma il delegato di Sib-Confcommercio Riccardo Ripa.

Per quanto la quasi totalità dei concessionari condivide le ragioni della protesta, le modalità hanno quindi variato: alla fine la chiusura degli ombrelloni per due ore di primo mattino è stato un gesto poco più che simbolico e in più località si è cercato di contenere il più possibile gli effetti negativi per la clientela. Lo sciopero dei balneari ha fatto così inevitabilmente scattare la "guerra dei numeri" tra i rappresentanti delle varie categorie. Secondo Confesercenti si è trattato di una "grande adesione", per una partecipazione "quasi totale, con punte dell'80% in Toscana e in Romagna".

Di opposto avviso il Codacons per cui la protesta si è già rivelata un flop totale: "Le adesioni sono sotto le attese e la categoria è divisa", commenta a caldo dall'associazione dei consumatori.

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