"Non parla mai agli aggressori". Il disco rotto della Lucarelli contro la Meloni

Il presidente del Consiglio aveva parlato in maniera chiara a favore delle donne che subiscono violenze sessuali, ma la giornalista del Fatto va ancora all'attacco della premier

"Non parla mai agli aggressori". Il disco rotto della Lucarelli contro la Meloni
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Il discorso di ieri di Giorgia Meloni sulle violenze sessuali era stato molto chiaro e inequivocabile. Eppure c'è ancora qualcuno che continua imperterrito a stravolgere il senso delle parole del presidente del Consiglio, chiamato in causa durante la conferenza stampa sul decreto Caivano per rispondere alle parole proferite da Andrea Giambruno, in diretta televisiva. Tra i tanti, Selvaggia Lucarelli ha voluto dedicare un lungo post sui suoi profili social per contestare il messaggio della premier, la quale aveva semplicemente definito la frase del suo compagno un saggio consiglio che qualsiasi genitore darebbe ai propri figli ("Occhi aperti e testa sulle spalle").

Secondo l'editorialista del Fatto Quotidiano quella della Meloni sarebbe stata un'occasione "per lanciare messaggi alle potenziali vittime anziché ai potenziali aggressori". Questo perché "il centro della discussione dovrebbe essere la condotta degli stupratori". Condotta che, però, è stata naturalmente più volte condannata dal capo del governo anche durante la conferenza stampa di ieri, visto che i violentatori sono stati definiti espressamente degli "animali" ed è stato altresì sottolineato che qualsiasi "No" di una donna deve sempre valere come tale, senza "se" e senza "ma".

In ogni caso, la Lucarelli prosegue con le critiche alla Meloni sostenendo che, "anziché ricordare solo alle potenziali vittime che l'alcol può rendere vulnerabili, bisognerebbe ricordare anche ai potenziali aggressori che l'alcol può rendere più aggressivi, impatta sulla capacità di gestire impulsi violenti, altera la percezione della realtà. Perché ci sono più violenze esercitate sotto l'effetto di alcol (domestiche, sessuali) che violenze subite sotto l'effetto di alcol". La conclusione della giornalista è particolarmente brusca: "Andrebbe ricordato questo, ma capisco che parliamo dello stesso governo che fa le barricate pure per impedire di apporre l'etichetta 'l'alcol fa male' sulle bottiglie di vino, figuriamoci se mette al centro il tema alcolismo e abuso di alcol se può mettere al centro 'ingenue fanciulle che abbassano la guardia'".

Selvaggia Lucarelli, quindi, è saltata di palo in frasca creando un collegamento tra due questioni politiche abbastanza differenti. Non contenta, tuttavia, ecco che arriva la frecciatina finale contro la leader di Fratelli d'Italia. "Perché sua madre dovrebbe essere il parametro del buonsenso" e poi ancora: "forse il compito di un giornalista dovrebbe essere quello di tentare una lettura della realtà" che non sia "parlo come i genitori ai figli sull'uscio di casa". Una "realtà" che può essere dipinta soltanto dalla Lucarelli, ovviamente.

A questa uscita pubblica si associa praticamente in maniera identica il deputato del Pd Marco Furfaro, fedelissimo della Schlein: "È inaccettabile perché in questo Paese quando qualcuno viene picchiato o ammazzato, nessuno si azzarda a dire che quell'uomo non doveva mettersi in una situazione di pericolo, e giustamente. Avviene solo se riguarda le donne", è il suo grido durante l'ultima puntata di In Onda, su La7.

"Sotto sotto non è che c'è la difesa dello stupro ma c'è ancora una cultura maschilista che rispetto alle donne in particolare colpevolizza la vittima. Giambruno o non Giambruno, la presidente del Consiglio non doveva dire quelle cavolate, io voglio un'Italia in cui non mi devo difendere dal lupo, ma si combattono i lupi". Il solito veleno della sinistra.

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