"Ha vissuto troppe vite per morire del tutto". Mediaset ricorda Silvio Berlusconi

Tra vita privata ed eventi pubblici, le reti Mediaset hanno trasmesso in prima serata il documentario dedicato al Cavaliere che ripercorre gli 86 anni della sua vita con i suoi discorsi e alcune testimonianze inedite

"Ha vissuto troppe vite per morire del tutto". Mediaset ricorda Silvio Berlusconi
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"È arrivato il momento, caro presidente". Con queste parole Toni Capuozzo introduce il documentario prodotto da Videonews sul ricordo di Silvio Berlusconi a un anno esatto dalla scomparsa del Cavaliere. In sessanta minuti il viaggio televisivo andato in onda in contemporanea su Canale5, Italia1, Rete4 e TgCom24 ripercorre le immagini più rappresentative del presidente di Forza Italia e fondatore di Mediaset. Sotto la regia di Roberto Burchielli, lo storico conduttore di "Terra!", ripropone in maniera alternata i più celebri discorsi di Berlusconi - tra successi politici, sportivi e televisivi - e le testimonianze di chi ha conosciuto da vicino colui che ha attraversato oltre cinquant'anni di attività imprenditoriale e trenta di politica.

"Caro presidente, un anno dopo" comincia dalle commosse parole pronunciate a Cologno Monzese da Pier Silvio Berlusconi ai dipendenti di Mediaset il 14 giugno 2023, pochissime ore dopo la celebrazione dei funerali di Stato del padre all'interno della basilica del Duomo di Milano. "Questo è un momento tosto per tutte le persone che gli hanno voluto bene o in qualche modo si sono sentite toccate dalla sua generosità e dalla sua grandezza in un momento difficile - diceva un anno fa l'amministratore delegato del Biscione -. Però, da domani, noi facciamo click. E torniamo a essere l'azienda viva, piena di energia, di forza, esattamente come è stato lui nella sua vita".

Poi, è il momento della sorella Marina e il suo racconto dell'ultimo scritto del Cavaliere pochissime ore prima della scomparsa. "Ero lì con lui in quella camera del San Raffaele di Milano, nel primo pomeriggio di sabato 10 giugno, quando scrisse queste righe. E non potrò mai, mai dimenticare - sono le frasi citate dalla prefazione dell'ultimo libro di Paolo Del Debbio ("In nome della libertà"), anche lui presente nel documentario -. Si fece accompagnare dalla poltrona al tavolo. Chiese carta e penna, chinò il capo e cominciò a scrivere. Mi sedetti vicino a lui e lo guardai lavorare. A un certo punto si fermò, alzò lo sguardo, lo fissò nei miei occhi e disse qualcosa che mi porterò dentro fino al mio ultimo istante: 'Vedi, Marina, la vita è così: vieni, fai fai fai... e poi te ne vai'".

Tantissime sono poi le persone che, nei vari faccia a faccia esclusivi con Capuozzo, hanno speso qualche minuto per raccontare come hanno conosciuto Berlusconi e che cosa ha significato la sua presenza per loro e per l'Italia. In rigoroso ordine di comparizione: Gerry Scotti, Maria De Filippi, Fedele Confalonieri, Adriano Galliani, Arrigo Sacchi, Zlatan Ibrahimovic, Carlo Freccero, Urbano Cairo, Guido Barilla, Marcello Dell'Utri, Gianni Letta, Antonio Tajani, Enrico Mentana, Bruno Vespa, Lina Doris (vedova di Ennio, fondatore di Mediolanum) e Paolo Berlusconi. "Da quando tre anni e mezzo fa ho avuto un tumore alla gola, da cui sono uscito, Silvio ha iniziato a chiamarmi tutti i giorni e mi chiamava: 'Ciao amore, come stai?' - rivela il fratello minore -. Perché Silvio era, è e sarà sempre amore".

Infine, il ricordo personale dello stesso Toni Capuozzo, che conclude il suo itinerario tra gli aneddoti su Berlusconi con queste parole: "Un anno dopo, l'addio mi sembra troppo definitivo - afferma -.

Allora, chiedo a me stesso che cosa scriverei se Silvio Berlusconi fosse stato sepolto in quel cimitero di Spoon River dove Edgar Lee Masters racconta un intero villaggio attraverso le lapidi dei suoi abitanti. Forse scriverei così. Qui giace un uomo che è difficile immaginare fermo - conclude -. Un uomo che ha vissuto troppe vite per morire del tutto".

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