Mazda CX-80: come va e quanto consuma il sei cilindri diesel, anche sette posti

Grande, spazioso e con finiture di alto livello, si pone come nuovo punto di riferimento per i viaggi in famiglia e tra amici. Consumi davvero bassi e tanto comfort, ma servirebbe un assetto a controllo elettronico.

Mazda CX-80: come va e quanto consuma il sei cilindri diesel, anche sette posti

Mazda CX-80 è una delle ultime proposte a sette posti del brand giapponese che, come già sappiamo, persegue la sua filosofia – strettamente personale – nel costruire auto. Non c’è un’alimentazione che più di altre predomina la gamma Mazda, quanto più un ampio ventaglio di opzioni volte a trovare la miglior combinazione con le esigenze dei diversi clienti. Ed è per questo che su auto grandi e voluminose come i SUV dal segmento D a salire, la casa giapponese ha sviluppato un nuovo sei cilindri in linea turbodiesel, da 249 CV. Pensato per massimizzare l’efficienza in viaggio ma non solo, è in grado di raggiungere consumi notevoli in tutti gli scenari, senza curarsi delle quasi 2,2 tonnellate che è chiamato a “spostare”. Listini a partire da 62.200 euro per l’ibrido plug-in e da 63.800 euro per il diesel.

Com’è fuori?

Ad una prima occhiata potrebbe sembrare la sorella minore Mazda CX-60 ma rispetto a questa (con cui condivide la nobile piattaforma a trazione posteriore e motore longitudinale) aggiunge ben 26 cm, arrivando a 5 metri di lunghezza e 1,88 m di larghezza. Notevole il passo, ben 3,12 metri che apre degli spazi incredibili all’interno – nonostante lo schema a trazione posteriore non agevoli in tal senso. Il frontale riprende in tutto e per tutto CX-60, con i fari a matrice di led dalla forma a “occhio” che si integrano con la calandra dal tipico design Mazda, con un profilo cromato. La vista laterale è abbastanza pulita, con cerchi fino a 20”, mentre la vista posteriore appare più pesante della sorella minore, per via di un maggior volume in prossimità del lunotto: bisogna far spazio per la testa dei passeggeri della terza fila di sedili. Terza fila che può, tra l’altro, ospitare persone anche più alte di 1,80 metri di altezza, senza troppo problemi (ma per brevi tratti). Anche i gruppi ottici led posteriori richiamano quelli della gamma Mazda, senza particolari guizzi estetici. Complessivamente apprezzabile e ben riuscita, sia in termini di design che proporzioni, non facile considerando le dimensioni in gioco.

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Abitacolo squisitamente premium, che qualità

Non dobbiamo meravigliarci della cura al dettaglio di Mazda. Inserti in legno, superfici morbide, assemblaggi solidi e sapiente scelta di colori. Tutto rende l’abitacolo molto premium e dall’immediata qualità percepita. La pelle è soffice e giustapposta, senza esagerare. Comodi i sedili, a regolazione elettronica, riscaldabili e anche ventilati: tuttavia, delle sponde più pronunciate avrebbero aiutato a non “scivolare” sul sedile durante le curve. Il volante è rifinito in due tonalità di pelle, con comandi semplici e pratici da usare. Anche questo si può regolare elettricamente. Infatti, Mazda dispone di una funzionalità che regola autonomamente la posizione di sedile e volante sulla base dell’altezza del conducente, memorizzando le impostazioni. Al centro troneggia il display da oltre 10 pollici, molto sottile ed elegante per l’abitacolo: si regola tramite il rotore centrale, sul tunnel, mentre per Apple CarPlay e Android Auto wireless si attiva il controllo tramite touch. Molto bella anche la strumentazione digitale, molto ampia e di facile lettura, con una grafica ugualmente elegante e raffinata: ricrea un design analogico a lancette, tipicamente Mazda, ben fatto.

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È presente una consolle dedicata per la gestione del clima automatico a due, tre o quattro zone. Tanti tasti per accedere facilmente alle regolazioni, come si richiede ad un’auto di questo tipo. Il tunnel centrale è ampio e interamente rifinito in legno, senza però conferire un design “superato”. Non mancano i vani porta oggetti, anche se si trovano molti spazi non sfruttati proprio sul tunnel centrale. Ampio e comodo il pozzetto sotto al doppio poggia braccio. La versione Takumi Plus, da noi provata, sfoggia anche superfici in tessuto ricamato, con impunture a vista, un tributo alla sartoria giapponese. Da 10 e lode lo spazio davanti, dietro e in alto. I passeggeri posteriori possono anche distendere le gambe, grazie all’inclinazione dello schienale, anche questo regolabile. Per la terza fila di sedili è anche presente un doppio porta borracce, prese USB-C, bocchette del clima e luci di servizio. La cappelliera del bagagliaio trova poi posto sotto al doppio vano e non mancano delle prese standard a 220V per ricaricare smartphone o altri accessori durante la marcia. Notevole anche il bagagliaio, che sfoggia una capacità minima a partire da 258 litri (a sedili alzati), passando per i circa 700 litri standard e superando i 2.000 litri abbattendo tutti i sedili.

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Consumi ottimi, ma un po’ goffa alla guida

Sebbene la piattaforma risulti raffinata (con doppio quadrilatero alto anteriore e multilink posteriore) Mazda CX-80 è ben lontana dal regalare un comportamento dinamico in curva. Certo, i 5 metri di lunghezza e i 171 cm di altezza non aiutano. L’assetto però l’avrei gradito ancor più morbido, proprio perché essendo sprovvista di sospensioni a controllo elettronico, i tecnici di Mazda han dovuto trovare un compromesso tra rollio e comfort. Sulle buche più secche si avvertono delle vibrazioni di troppo, proprio perché si è scelta una configurazione che riducesse il rollio. In tal senso, anche lo sterzo (abbastanza pesante e carico), è molto demoltiplicato, per non rendere troppo rapida e nervosa l’auto in inserimento curva. Ne consegue un’impostazione ottima per i lunghi viaggi e sui tratti autostradali, ma che trova qualche limite nelle quotidiane operazioni in città. Le telecamere e i sensori aiutano a comprendere ingombri e dimensioni, ma non possono fare miracoli. Per trovare una soluzione completa, si sarebbe potuto optare per un assetto a controllo elettronico (anche opzionale), per rendere l’auto morbida o più sostenuta a seconda delle richieste del conducente.

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Però Mazda cala l’asso con il nuovo 6 cilindri in linea turbo diesel, 3,3 l di cilindrata. Un motore pensato principalmente in ottica efficienza che genera comunque 249 CV e ben 550 Nm di coppia già a 1.500 giri/min. Grazie anche all’ottimo cambio automatico ad otto rapporti (sviluppato internamente) le cambiate risultano fluide e morbide, con un’ottima taratura del convertitore di coppia. La trazione è AWD di serie e lavora quasi sempre al posteriore, ma tramite un pacco frizioni può essere ripartita anche sull’asse anteriore al momento del bisogno. Abbiamo testato il sistema sulle strade innevate della Valle del Lys e ci ha sorpreso per la precisione nel ripartire la coppia, immediatezza e sicurezza che è in grado di restituire, anche su lastre di ghiaccio e neve fresca. Lavora quasi sempre sotto ai 2.000 giri/min, riducendo rumorosità e vibrazioni. Non si avverte quasi mai la sua presenza, se non sotto esplicita richiesta del piede destro. La spinta contrasta bene i 2.200 kg in ordine di marcia, assicurando progressioni vivaci e sorpassi in tutta sicurezza. Anche in montagna, con forti pendenze, non palesa alcuna difficoltà a salire sui tornanti con un filo di gas. Infine, da 10 e lode la sensibilità sul pedale del freno, subito pronto ad arrestare la sua mole, ma facilmente modulabile.

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Ed infine il capitolo consumi, altro asso nella manica di questa vettura. Le percorrenze di oltre 700 km in sua compagnia parlano di un consumo medio di 14,7 km/l, considerando autostrada, città e strade extraurbane. Notevole per la tipologia di auto. In città è in grado di raggiungere i 13,5 / 14 km al litro senza grossi problemi, mentre su strade extraurbane può facilmente superare i 21 km al litro, supportato anche dal piccolo modulo mild-hybrid a 48 V che aiuta a veleggiare, quando possibile. In autostrada, a 130 km/h di cruise control adattivo, non fatica a rimanere sopra ai 17 km al litro.

Mazda CX-80, prezzi e allestimenti

Il listino di nuova Mazda CX-80 è abbastanza compatto, con due motorizzazioni e cinque allestimenti, tra Exclusive Line, Homura, Homura Plus, Takumi e Takumi Plus, da noi provata. Si parte da una base di 62.200 euro per il primo allestimento abbinato al powertrain ibrido plug-in da 327 CV, mentre si passa a 63.800 euro per il diesel da noi provato. L’auto nelle immagini, con il 3.

3 diesel e allestimento Takumi Plus arriva fino a 74.800 euro, ai quali si aggiungono 1.550 euro per la colorazione Artisan Red, un rosso tristrato molto pofondo e capace di magnifici riflessi sotto alla luce.

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