
Bravi tutti a guidare una cabriolet nelle giornate di primavera estate, con la brezza che sfiora il viso e i capelli mossi dal vento. Provate voi, invece, a guidare open air in una giornata di febbraio a Bologna con il termometro che segna 2 gradi, evitando l’effetto freezing. Con MINI cabrio (e tanto spirito british) si può.
Così il nostro test drive attraverso le colline emiliane con MINI versione JCW, John Cooper Works, la più ribelle e aggressiva di tutte, quella che può scattare da 0 a 100 in 6, 4 secondi e raggiungere come un fulmine, dove consentito, i 245 km all’ora, è un’avventura. Che non si ferma nemmeno davanti a uno pneumatico che si fora sulle strade di città e a un navigatore che, come molti navigatori, manda dove non si può. Dettagli perché MINI sa farsi perdonare con le sue doti istrioniche. Una che ama mettersi in mostra come una vera diva cinematografica. E che non per niente BMW, patron del marchio, l’ha lanciata durante una presentazione cinematografica in una serata drive in, tra movie e popcorn, con i giornalisti accomodati sulle MINI cabrio schierate negli spazi DumBO, il Distretto urbano multifunzionale di Bologna, un tempo scalo merci, oggi palcoscenico di eventi d’arte, musica e sport, mentre scorrevano le immagini di un’icona che ha attraversato generazioni e abile a far vivere persino i ricordi non vissuti, da quando nel 1959 Alec Issigonis la progettò facendola diventare la regina della Swinging London, contemporanea delle minigonne di Mary Quant, dei Beatles e dei Rolling Stones. E trasformandola in un mito pop in 4 lettere, da leggere uguali in tutte le lingue del mondo. Un mito universale.

E dopo l’omaggio via con il test drive, applicando la filosofia del modello che è il claim Always Open. Diciotto secondi bastano per aprire il soft top con l’Union Jack stampata in nero ton sur ton, e quindici per chiuderla tenendo però sempre premuto il dito sul tasto e a una velocità massima davvero bassa di 30 km all’ora, e partire con un vortice di vento anche quando non c’è e che purtroppo non smette mai perché manca sempre il deflettore anteriore che bloccherebbe il flusso d’aria a tutte le velocità. Sui tornanti verso il passo della Futa scatena il suo spirito libero, l’ormai classico go kart feeling, con MINI che rimane ancora più aderente all’asfalto per la seduta di guida ribassata e con il rombo dei suoi 232 CV che scalda l’aria glaciale.
Con la sua silhouette evergreen ha una tenuta di strada perfetta in tutte le sue tre versioni Classic, Favoured e JCW, motori sempre a benzina da due litri e quattro cilindri e una palette di dodici colori (prezzo d’attacco da 32.900 euro per la 163 cavalli a 43.900 euro per la JCW). E poi giù fino alle campagne modenesi, terra di acetaie e dunque dell’aceto balsamico, l’oro nero di Modena che è un blend risultato dall’alchimia tra mosto d’uva, legni, tempo e sapienza complessa.

Come un’alchimia è MINI Cabrio, un mix di design con i fari LED posteriori personalizzabili e la nuova griglia anteriore, stile, stravaganza con le sette MINI Experience Modes immersive per
modificare l'atmosfera dell'abitacolo con colori e grafiche differenti da vintage a racing, e tecnologia con il display Oled con tutti i contenuti di viaggio, assistente di bordo compreso per farsi guidare verso nuove avventure.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.