Toyota, primo marchio al mondo ad investire in maniera consistente verso l’elettrificazione delle auto, è pronta a traslare l’impegno e la sua filosofia costruttiva dal mondo dell’ibrido (di cui è ormai leader incontrastati da anni) a quello dell’elettrico. Promesse nuove tecnologie e soluzioni che potrebbero portare, già dal 2026, ad aumentare l’autonomia reale delle auto elettriche fino a 1200 km, superando così la preoccupazione comune riguardo al range di utilizzo.
I programmi di Toyota per il 2026
Come ben sappiamo, il marchio giapponese ha accumulato del ritardo sull’auto elettrica negli ultimi anni, concentrandosi anche fin troppo sull’universo dell’ibrido, nel quale ovviamente ha raggiunto l’eccellenza. Nel corso del 2023 e 2024 amplierà ulteriormente il vantaggio con sistemi ibridi plug-in al vertice della categoria, con autonomia ed efficienze mai viste, per le prossime Prius plug-in e C-HR plug-in. Dal 2026 la casa giapponese presenterà dei nuovi modelli elettrici di ultima generazione, cercando di superare la concorrenza in termini di autonomia e costi. Queste le due direttive che stanno maggiormente impattando sul processo di ricerca di Toyota, che punta a presentare nuovi veicoli da oltre 1.200 km di autonomia, grazie a batterie più efficienti, senza banalmente aumentare la capacità (e quindi il peso). Allo stesso modo, le economie di scala e i nuovi processi produttivi consentiranno anche di ridurre i costi di produzione, così da rendere più accessibili e disponibili sul mercato le vetture a zero emissioni, limitando sempre più quell’elitarietà tipica dell’auto elettrica. Si parla di una riduzione di circa il 40% del costo di produzione, che si spera venga poi riproposto anche nel prezzo finale del veicolo.
Nuove batterie bipolari
Dopo un’iniziale ricerca dell’efficienza tramite lo studio per le batterie allo stato solido, ora la casa giapponese ha avviato un piano di ricerca e sviluppo per una nuova tecnologia di batterie bipolari. La nuova struttura dell’hardware della batteria (differente rispetto a quanto visto fino ad oggi nelle celle) sfrutterebbe una diversa disposizione di anodo e catodo, al fine di ridurre lo spazio occupato dalla chimica, aumentando perciò la densità energetica e riducendo così il peso dell’intero pacco batterie. Oltre alla struttura con Nichel Manganese e Cobalto, Toyota risulta maggiormente interessata allo sviluppo di sistemi con composizione di Litio ferro e Fosfato, in quanto più sicure e con più potenziale di crescita.
Confrontando le nuove tecnologie con quanto visto sino ad oggi su Toyota
bZ4X, si parla di un aumento dell’autonomia del 20%, riduzione dei costi produttivi del 40% e tempi di ricarica dal 20 all’80% inferiori ai 30 minuti, con l’obiettivo di raggiungere i 10 minuti di tempo massimo entro il 2028.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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