"Gli autori fuori porta", si inizia da Il canto di Virgilio

Pièce al Castello con Anna Nogara. Altri spettacoli (itineranti) tra Milano e il Ticino

"Gli autori fuori porta", si inizia da Il canto di Virgilio
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In occasione della presentazione della prima Stagione del Pier Lombardo, nel 1973, Franco Parenti e Andrée Ruth Shammah, consegnarono, alla stampa, il manifesto che racchiudeva alcuni punti chiave della loro idea di teatro, fra i quali: la multidisciplinarietà e la polivalenza, con un programma parallelo a quello degli spettacoli e che prevedeva Progetti Culturali che, ormai, appartengono alla storia, a cominciare da «Processo alla cultura», a cura di Emanuele Severino, «Religione e Potere», a cura di Sergio Quinzio, «Processo alla M.A.F.I.A.», a cura di Nando Dalla Chiesa e tanti altri. Il modello Pier Lombardo fu ripreso da altri.

Dico questo perché Andrée Ruth Shammah ha sempre pensato per Progetti, l'ultimo dei quali: «Gli autori fuori porta: Geografia e Storia dei Paesaggi Lombardi. Il Territorio fra Milano e il Ticino», è nato grazie a un bando della Regione Lombardia. Il primo evento avverrà nella Sala della Balla del Castello è avrà, come protagonista, Anna Nogara che ha drammatizzato i versi del Primo, del Terzo e del Quarto Libro delle Georgiche, che diventerà spettacolo itinerante nella sala degli Arazzi del Bramantino, domani alle 17,30, regia di Marco Rampoldi. Il noto Poema didattico è stato scelto perché, al centro del mondo poetico virgiliano, c'è anche il paesaggio rurale lombardo. Anna Nogara dialogherà con gli Arazzi dei Mesi (1504-1509) capolavoro del Bramantino, nei quali è scandito, il lavoro dei campi, nel territorio compreso tra Milano e il Ticino pavese e dove sono evidenti i richiami alle Georgiche, soprattutto, per quanto riguarda il rapporto uomo-natura. La particolarità della drammatugia di Anna Nogara riguarda il rapporto tra il mondo poetico di Virgilio e quello figurativo, una forma di dialogo col ciclo dei 12 Arazzi del Bramantino, realizzati da artefici italiani, nella Manifattura di Vigevano, con la personificazione allegorica dei mesi. Occasione per conoscerne la fattura artistica, accompagnata dai versi di Virgilio che la Nogara chiama Canti. A dialogare con le sue parole, c'è la musica eseguita dal vivo da musicisti che il regista trasforma in portavoci delle Stagioni che danno, ai versi, la particolarità del Canto, a volte, malinconico, per la fatica del lavoro: «Labor omnia vicit, improbus et duris urgens in rebus gestas» («La fatica ostinata e le necessità che urgono, in circostanze difficili, vinsero tutto»).

Il piano si articolerà tra luoghi milanesi, come la Casa d'adozione del Petrarca, sita in Sant'Ambrogio, il Parco Agricolo Sud Milano e il Parco del Ticino, già testimoniati da Bonvesin da la Riva in «Le Meraviglie di Milano».

Fuori Porta si incontrerà la «Fascia dei Fontanili», descritta nella terza egloga delle Bucoliche, si arriverà al quattrocentesco Castello di Cusago, sede delle pratiche venatorie dei Visconti, per arrivare al Parco Cascina Forestina, con visita guidata da Niccolò Reverdini e Elena Perani, con letture di pagine virgiliane, del Manzoni, del Cattaneo, di Emilio Gadda e della Pozzi.

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