La bontà non tira e attira. Mai. E così Douglas Luiz, campione brasiliano in forza alla Juventus, spedisce 700 pacchi di cibo ai poveri della favelas della comunità di Nova Holand a Maré, suo luogo di infanzia, a nord di Rio de Janiero, e affida ai suoi famigliari, genitori, fratello e cognato, il compito di distribuire il regalo natalizio, con una lettera d'amore per quella gente, per quella terra.
La notizia dura il tempo di mezza giornata, non è roba dura, non crea scandali, non attizza la polemica, non c'è sangue o pettegolezzo. E nella vita feroce certi atti di carità quasi provocano fastidio, scivolano nella retorica, hanno il gusto dolciastro perché la bontà, come detto, è la normalità prevedibile, anche furbastra per crearsi un alibi e lavarsi la coscienza.
In verità Douglas Luiz già a Birmingham, due anni fa, quando giocava in Premier League con l'Aston Villa, aveva spedito 200 pacchi di natale a Maré, ma anche allora il suo
dono era passato inosservato, a differenza della fotografia che lo ritraeva mentre portava a spasso un leoncino al guinzaglio. Ecco la notizia curiosa, la fotografia che arrapa sempre più eccitante di un pacco di Natale.
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