La Procura Federale ha chiesto la revocazione della sentenza con cui la Corte d'appello della Figc aveva assolto nel maggio scorso la Juventus e altri 10 club nel processo sulle plusvalenze. Evidentemente, la procura guidata da Giuseppe Chinè ha rinvenuto nella lettura dei documenti forniti dai magistrati torinesi nuovi elementi in grado di riaprire il caso.
Adesso la Corte avrà 30 giorni per convocare l’udienza in cui la Procura chiederà nuove sanzioni non solo nei confronti della Juventus, ma anche degli altri club coinvolti nel primo processo con presunte plusvalenze fittizie nelle operazioni con i bianconeri. Degli undici assolti il 17 maggio (Juventus, Napoli, Samp, Empoli, Genoa, Parma, Pescara, Pisa, Pro Vercelli, Novara e Chievo) solo la posizione del Napoli non è in discussione visto che all’epoca si esaminava solo l'affare Victor Osimhen che non coinvolge il club bianconero.
Il caso
Il processo sportivo riguardante l'inchiesta sulle plusvalenze si era concluso in primo grado lo scorso aprile con il proscioglimento per tutti i dirigenti e le società finite a giudizio davanti al Tribunale nazionale federale. Tra loro c'erano l'allora presidente della Juve, Andrea Agnelli, e il numero uno del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ma in tutto si trattava di 59 dirigenti undici club, di cui cinque di Serie A (Genoa, Sampdoria ed Empoli, oltre a Juve e Napoli).
Un verdetto che demoliva l'impianto accusatorio, fondato sul sistema di valutazione "corretta" dei calciatori, da cui la Procura aveva determinato i valori gonfiati e di conseguenza le plusvalenze che aveva ritenuto, dichiaratamente "fittizie". A metà maggio, poi, la Corte d'Appello federale aveva respinto il ricorso della Procura della Figc. Una seconda sconfitta per il pool investigativo coordinato dal procuratore Chinè, che sembrava aver chiuso la partita per sempre.
La svolta
Gli sviluppi dell'Inchiesta Prisma hanno ridato però nuova linfa alla Procura Figc. Questa, in seguito all'avviso di garanzia ad Andrea Agnelli e altri dirigenti bianconeri, ha chiesto alla Procura di Torino l'acquisizione di nuovi atti dell'inchiesta per valutare se vi erano per riaprire il processo. "Solo in presenza di atti nuovi e ritenuti decisivi per la revisione della decisione definitiva pronunciata dalla Corte di appello federale", il procuratore federale avrebbe potuto decidere di impugnare la sentenza.
Nel frattempo, gli inquirenti guidati da Chiné, dopo le dimissioni del Cda bianconero, hanno aperto un altro fascicolo sul capitolo dei contratti bianconeri, legato all'inchiesta della procura torinese.
E adesso sta notificando alle parti interessate la richiesta di revocazione per la sentenza definitiva della giustizia sportiva sull'inchiesta plusvalenze. La riapertura dell'indagine riguarda la Juve e altre squadre, ed è stata chiesta sulla base dell'articolo 63 del codice di giustizia sportiva. Ora ci sono 30 giorni per chiedere l'udienza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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