Stefano Sensi al Leicester, anzi no. La trattativa tra l'Inter e il club inglese è saltata all'ultimo istante del mercato inglese, alla mezzanotte italiana. Un epilogo che chiaramente scontenta tutti. In primis il calciatore, desideroso di cambiare aria dopo gli ultimi mesi difficili e ora costretto a tornare alla base. Ma anche il club nerazzurro, che dovrà pagare il suo stipendio fino alla fine della stagione (quando lo perderà a zero) e che non incasserà i soldi che il Leicester avrebbe garantito in caso di promozione.
La ricostruzione
L'operazione era rimasta in stand by per alcuni giorni, dopo che la scorsa settimana l'accordo definitivo era stato trovato sulla base del prestito oneroso (500.000 euro) più un bonus da 2 milioni in caso di promozione del Leicester in Premier League (attualmente gli uomini di Enzo Maresca sono a +11 sulla terza) e una percentuale sulla futura rivendita. Il Leicester, però, non ha mai inviato i contratti firmati e la cosa ha insospettito parecchio l'Inter. Mercoledì, però, complice il lavoro dell'entourage del calciatore, la fumata bianca sembrava di nuovo possibile. Sembrava tutto fatto nel pomeriggio di ieri. Dopo una mattinata di contatti positivi, il centrocampista è partito con un volo privato diretto a Leicester, dove è atterrato intorno alle 16. Dopo aver sostenuto e superato le visite mediche, attendeva anche lui solo l'annuncio ufficiale e invece minuto dopo minuto sono sorte nuove complicazioni. Fino alla definitiva rottura.
Perché è saltata la trattativa
La responsabilità della fumata nera è da addebitare tutta degli inglesi: i dirigenti nerazzurri hanno fatto il possibile per sistemare la situazione, accettando il prestito gratuito e spostando i 500mila euro che inizialmente avrebbe dovuto incassare subito in caso di promozione. Nella giornata di ieri, gli agenti del giocatore e la segreteria del Leicester hanno lavorato ora dopo ora per provare a far coincidere le cifre, tra ingaggio base e bonus, rispetto alle cifre concordate: Sensi avrebbe dovuto guadagnare ancora un milione di euro netti fino al termine di questa stagione (cioè lo stesso stipendio percepito in nerazzurro), per poi rivedere l’ingaggio per i prossimi campionati. Niente da fare: i conti non tornavano e risultavano troppo alti per il Fair Play finanziario.
Insomma prima sono saltati fuori problemi con il permesso di soggiorno, poi con la formula del trasferimento e il Fpf che adesso in Inghilterra è assai temuto a causa delle penalizzazioni di punti inflitte ad alcuni club. Forse, però, la verità è che non tutti al Leicester erano convinti di chiudere l'affare: Maresca si è speso in prima persona per avere Sensi, ma alcuni dei suoi manager (evidentemente) non la pensavano come lui. Altrimenti non avrebbero aspettato l'ultimo giorno disponibile per far volare il giocatore in Inghilterra e cercare di sistemare i documenti.
Ora tornerà ad Appiano e resterà a disposizione di Simone Inzaghi fino al termine della stagione quando si svincolerà a parametro zero.
A dire la verità le chances di addio non sono del tutto azzerate perché in alcune nazioni il mercato rimane aperto. La soluzione più fattibile porta al campionato turco, aperto fino al 9 febbraio. Un'offerta last minute potrebbe cambiare nuovamente gli scenari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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