"Stare a Napoli privilegio, non obbligo": la frecciata di De Laurentiis a Spalletti

Salito sul palco di Piazza del Plebiscito durante il concerto di Gigi d'Alessio, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha risposto per le rime a chi invocava il nome di Luciano Spalletti: ecco cosa ha detto

"Stare a Napoli privilegio, non obbligo": la frecciata di De Laurentiis a Spalletti
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A meno che non accada un cataclisma, la storia d'amore tra Luciano Spalletti e il Napoli fresco di scudetto è arrivata al capolinea. Si aspetta soltanto l'annuncio uffuciale di quello che dovrebbe essere un divorzio consumatosi già da un bel po' di tempo e di cui abbiamo raccontato le varie tappe sul Giornale. Ieri sera, intanto, non è mancata l'occasione per un riferimento nemmeno tanto implicito che Aurelio De Laurentiis ha fatto al suo (ex?) allenatore durante il concerto di Gigi D'Alessio a Piazza del Plebiscito, nel cuore di Napoli.

Le parole di De Laurentiis

Il popolare cantante, mentre il pubblico è in delirio, ha preso per mano il presidente portandolo sul palco. "Amici napoletani sapete che siete i migliori del mondo? " - ha detto de Aurelio De Laurentiis - a Gigi che dice che siamo un Paese non italiano, rispondo che forse è vero, ma qui c'è la vera Italia, la più creativa, la più straordinaria e resiliente". La parte "succosa", però, deve ancora arrivare mentre i napoletani cantano a squarciagola "I campioni dell'Italia siamo noi". "Vi promisi che avremmo portato lo scudetto e ci siamo riusciti abbiamo aperto un ciclo, ora dovete avere pazienza perché nei prossimi anni vinceremo ancora, tutti insieme".

Senza mai nominarlo (ci ha pensato il pubblico), a un certo punto il presidente partenopeo ha risposto alle migliaia di presenti che invocavano il nome di Luciano: con il microfono in mano, ha detto al suo popolo che "Amare Napoli è un privilegio non un obbligo" salvo poi cambiare il verbo amare in "stare". La frase corretta, quindi, è diventata "Stare a Napoli è un privilegio non un obbligo". Il cambiamento dei verbi serve a capire il probabile ragionamento che può aver fatto De Laurentiis: Spalletti si è recentemente tatuato il terzo scudetto sul braccio e non c'è dubbio che ami Napoli (il primo verbo); discorso diverso, anche se si ama qualcuno o qualcosa, è restarci: le frizioni e i rapporti sempre freddi con il numero uno della società possono aver allontanato i due irrimediabilmente e da qui la frecciatina, nemmeno tanto velata, di "stare a Napoli". Il Corriere ricorda che, per evitare forse che la situazione si facesse poco simpatica, l'attore Alessandro Siani lo ha portato con sé dietro le quinte.

La battuta della matrimonialista

Ancora qualche giorno e sapremo il destino dei due: nel frattempo, intervenuta alla trasmissione "Un Giorno da Pecora", su Rai Radio 1, l'avvocato matrimonialista più famoso d'Italia, Annamaria Bernardini De Pace, alla precisa domanda su quale fosse la tipologia di divorzio tra Spalletti e De Laurentiis, ha risposto così.

"Secondo me finisce a pugni, tra di loro c'è una competizione, ora staranno discutendo chi ha il merito maggiore nella vittoria dello scudetto", oltre a utilizzare una metafora su come si concluderà la vicenda. "O con sesso violento oppure con un abbandono violento..."

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