Caratteristi, chi sono i volti più noti e i nomi meno famosi del cinema

Gremese pubblica un volume di grande spessore scientifico su cento attori e attrici non protagonisti in un secolo di storia della settima arte. Profili e storie di personaggi che vengono ricordati solo in rapporto alle storie che hanno fatto crescere

Loro sono i volti meno noti del cinema. Sono quelli che rimangono impressi, ma spesso non se ne ricordano i nomi. Sono coloro ai quali la fama e la notorietà lasciano solo le briciole. Eppure, al pari dei più grandi, degli attori-icona, dei sex symbol, dei sogni di giovani e meno giovani, anche loro hanno una storia. E spesso è fatta di primati. Di riconoscimenti. Di successi cui il tempo non rende mai merito. Loro sono i caratteristi, ovvero coloro che riconosciamo sullo schermo, grande o piccolo, e spesso non ne ricordiamo neppure il nome. Piuttosto capita di identificarli raccontando la trama del film che ce li ha consegnati alla memoria. Ora il panorama editoriale ha colmato una lacuna importante consegnando questi volti al pubblico in un volume che ne celebra miti e gesta, «Cento caratteristi del cinema americano» (Gremese editore, pp.288, 35 euro). In esso si ritrovano personaggi che, a loro modo, hanno fatto la storia del cinema. Un volto su tutti, Hettie Mc Daniel. Un nome che, forse, detto così può sollevare dubbi destinati a chiarirsi d'incanto se si ricorda che la suddetta attrice era la Mami di «Via col vento». Il suo prestigio è dovuto anche a un particolarissimo Oscar, ottenuto la sera del 29 febbraio 1940, perché Hettie Mc Daniel era la prima attrice nera a vincere il prestigioso riconoscimento.
Altro comprimario di lusso, Karl Malden, famoso compagno di Marlon Brando in «Fronte del porto» e ispettore di polizia in «Io confesso» di Hitchcock, che nel 1952 ha ottenuto l'Oscar come migliore attore non protagonista per «Un tram che si chiama desiderio» di Elia Kazan. Per continuare con un beniamino della Hollywood colta di Martin Scorsese. Il riferimento è a Joe Pesci, nel cast di moltissimi film del regista italo-americano, da «Toro scatenato» a «Quei bravi ragazzi» e «Casinò». Pesci è un cattivo che diventa buono in «Mamma ho riperso l'aereo» e si trasforma in un fotografo rompiscatole in «Occhio indiscreto» dopo aver recitato anche con Sergio Leone nel cast di «C'era una volta in America».
Ma parlare di caratteristi significa anche pronunciare nomi meno conosciuti. E' il caso di Jane Darwell, la vecchietta che dà da mangiare ai colombi in «Mary Poppins», la signora bene di «Via col vento» e soprattutto la coprotagonista di «Furore» di John Ford che le valse anche un Oscar nel 1941. Per non parlare, in tempi più vicini di Paul Giamatti, attore italo-inglese, figlio d'arte, che in 43 anni di vita vanta film con Woody Allen («Harry a Pezzi» e «La dea dell'amore») oltre a Ron Howard («Cinderella man»), Michael Davis («Spara o muori»), Tim Burton («Il pianeta delle scimmie»), Peter Weir («The Truman show»). Il meglio, insomma della cinematografia americana attuale a cavallo tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo. E la galleria di chicche potrebbe continuare.

Massimo Giraldi, Enrico Lancia e Fabio Melelli raccontano una favola affascinante evitando la trappola più pericolosa, quella di mettere insieme uno scialbo elenco di biografie. «Cento caratteristi del cinema americano» è un romanzo di vite vissute, un intreccio di personaggi vari, di volti diversi, piccole tessere di quell'immenso mosaico chiamato cinema.

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