Ascoli - L'indagine sull'omicidio di Melania Rea, la donna di 29 anni di Somma Vesuviana uccisa e trovata morta nel bosco di Ripe di Civitella, nel teramano, il 20 aprile scorso, potrebbe presto essere chiusa. Secondo quanto scrivono il quotidiano abruzzese il Centro e Tgcom infatti, una richiesta di misura cautelare in carcere è stata emessa nei confronti di Salvatore Parolisi, marito della donna e unico indagato per omicidio volontario aggravato. La richiesta della procura di Ascoli Piceno è ora all’esame del gip Carlo Calvaresi. Il giudice non ha limiti di tempo per far eseguire l’arresto o decidere di rigettare la richiesta dei pm. La notizia è stata poi confermata da fonti investigative. Parolisi, al momento sospeso dal suo incarico di istruttore e impiegato in un ufficio amministrativo della caserma Clementi, è rientrato a Frattamaggiore da Ascoli un giorno in anticipo su quanto previsto ed ora si trova a casa dei suoi genitori.
I legali di Parolisi chiedono un'ispezione E la fuga di notizie ha irritato gli avvocati di Parolisi, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile: "È mai possibile in un paese civile leggere simili notizie, quando queste debbono essere protette dal più rigoroso segreto processuale? Quale è lo scopo perseguito da chi si affretta a divulgare atti processuali protetti dal segreto istruttorio? Il linciaggio morale nei confronti di Salvatore non ha fine. Gli avvocati ora, "alla luce di questo chiedono pubblicamente un'ispezione degli organi competenti del Ministero per accertare la responsabilità di queste fughe di notizie, vere o false che siano".
La procura apre un
fascicolo La procura di Ascoli Piceno avrebbe quindi aperto un fascicolo sulla fuga di notizie. Gli stessi pm vogliono capire come sia stata possibile la divulgazione di notizie al riguardo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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