Captain Marvel, quando il regista chiese aiuto all'Aeronautica Militare

Captain Marvel è stato l'ultimo film ad essere girato quando Stan Lee era ancora in vita: per restituire un certo senso di verosimiglianza alla storia, la produzione ha scomodato addirittura l'aeronautica militare. Ecco perché

Captain Marvel, quando il regista chiese aiuto all'Aeronautica Militare

Captain Marvel è il film del 2019 che rappresenta una vera e propria rivoluzione all'interno del Marvel Cinematic Universe: è infatti il primo film ad avere come protagonista assoluta un'eroina. La pellicola, che va in onda questa sera alle 21.21 su Canale 5, è diretta da Anna Boden e Ryan Fleck e rappresenta il nono film della Fase Tre dell'MCU, quella iniziata nel 2016 con Captain America: Civil War e conclusasi nel 2019 con Spider-Man: Far From Home, pellicola che seguiva i tragici eventi di Avengers: Endgame.

Captain Marvel, la trama

Non c'è niente che Vers (Brie Larson) desideri più di entrare nella Starforce Intergalattica, la forza dell'impero Kree che ha il compito di "ripulire" l'universo dall'avanzata di malvagi invasori provenienti da altri mondi. Grazie anche ai suoi superpoteri, Vers si allena con ferocia ad Hala, capitale dell'impero, sotto lo sguardo del suo mentore Yon-Rogg (Jude Law), mentre cerca anche di recuperare i ricordi del suo passato, che sembrano essere spariti nel nulla. Ma subito dopo aver concluso l'addestramento la ragazza viene rapita dagli Skrull, invasori alieni, il cui leader Talos (Ben Mendelsohn) è interessato a scoprire l'esatta ubicazione di un motore che permetterebbe di viaggiare alla velocità della luce. La tortura a cui Talos la sottopone permette a Vers di recuperare frammenti di ricordi. Dopo essere riuscita a mettersi in salvo dagli Skrull, allora, la donna vola verso la Terra del 1995, dove scopre di essere stata Carol Danvers, un pilota della U.S. Air Force. Dopo aver ritrovato persone a lei care, Vers viene anche avvicinata da Nick Fury (Samuel L. Jackson) che le chiede aiuto per proteggere la Terra. La donna, allora, dovrà capire da quale parte stare e quale parte della sua identità è quella reale.

La richiesta di aiuto all'aeronautica militare degli USA

Proprio perché Captain Marvel rappresenta una sorta di rivoluzione all'interno dell'universo cinematografico di casa Marvel, Brie Larson ha preso molto sul serio il suo ruolo da protagonista. Stando a quello che si legge sul sito di Coming Soon, infatti, l'attrice (diventata famosa grazie al ruolo in Room che le è valso un Oscar) si è sottoposta a un addestramento durissimo. Per cinque volte a settimane Brie Larson si allenava dalle due alle quattro ore al giorno, arrivando a sollevare cento chilogrammi in stacco da terra e centottana chilogrammi in hip thrust, vale a dire tramite la disciplina che coinvolge anca e ginocchio e che permette di alzare pesi con il bacino e i fianchi. L'addestramento dell'attrice era così intenso che Brie Larson arrivò addirittura a trainare una jeep su una strada. L'aneddoto divertente è che, mentre l'attrice era disposta a tutto per allenare il suo fisico a diventare Captain Marvel, ebbe difficoltà a girare con il gatto Goose. Questo perché l'attrice è allergica ai gatti e le scene richiedevano dunque che si servisse o di un pupazzo oppure della computer grafica.

Tuttavia era molto importante dare un senso di verosimiglianza al film, l'ultimo capitolo Marvel ad essere girato mentre il creatore Stan Lee era ancora in vita. E proprio per la rincorsa a questa sorta di credibilità narrativa, poco prima delle riprese venne fatto notare una possibile incoerenza a livello di racconto. Il dubbio consisteva nel fatto che l'attrice Brie Larson potesse essere troppo giovane per essere credibile come ex pilota dell'Air Force statunitense. Proprio quer ovviare anche a questo possibile problema, come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, la sceneggiatrice Nicole Perlman si mise in contatto con l'aeronautica militare per chiedere delucidazioni rispetto a questo punto spinoso.

Il rappresentante della U.S. Air Force incaricato di rispondere alle domande spiegò che era possibile, per qualcuno di età compresa tra i ventotto e i trentaquattro anni, diventare un pilota completo delle forze aeronautiche militari.

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