Clown, eroi e belle donne per 39 scalini a tutto giallo

Due clown, un eroe e una bella: quattro attori alle prese con i quaranta personaggi de I 39 scalini, una spy story brillante che tra equivoci e colpi di scena promette risate e sorprese sul palco del Carcano in corso di Porta Romana 63, fino all’1 marzo. Con Nini Salerno, Roberto Ciufoli, Barbara Terrinoni e Manuel Casella stasera debutta uno spettacolo che nella letteratura inglese è un classico di John Buchan, nel cinema è un capolavoro di Hitchcock e a teatro sta diventando un fenomeno internazionale. «A Broadway, Londra, Tel Aviv, in Corea, l’anno scorso a Viterbo e ora a Milano, l’opera viene replicata esattamente allo stesso modo da compagnie teatrali diverse - spiega la Terrinoni, attrice e direttore artistico -, perché è perfetta così come l’hanno riletta Maria Aitken e Patrick Barlow, regista e coreografo inglesi». Suo il merito di avere scoperto la pièce, di aver portato in Italia il progetto e di aver dato vita a un lavoro impegnativo e ambizioso. «Un mese chiusi a Castiglioncello, a provare cambi di scena, costumi, battute e voci» ricorda Roberto Ciufoli, che di parti ne ha ben tredici, una in meno di Nini Salerno, che commenta dicendo: «Uno sforzo fisico e mnemonico più duro di un allenamento in palestra». Insieme interpretano tutti i personaggi che l'eroe, Manuel Casella, ingiustamente accusato di omicidio, incontra lungo la fuga che da Londra lo porta verso la Scozia. Tempi, situazioni, ambienti e aneddoti in perfetto british style, ironico e sottile, diventano un intreccio rocambolesco, con in mezzo un filone amoroso e insieme tensione, suspense sul filo del divertimento. Gli attori vanno incontro allo spettacolo «portandolo per mano», aiutati da una scenografia in movimento e da otto tecnici che cambiano luci, suoni, effetti, fumi, e che gli passano tutto. Ecco che sul palco tre scale diventano un ponte, tre bauli fanno un treno, Nini Salerno fa «le racchie» e Gabriella Terrinoni «le belle», Casella sembra James Bond e Ciufoli fa prima il poliziotto e poi la spia. E intanto dietro le quinte nessuno immagina il trambusto, il traffico e il delirio che c'è.

Nessuno immagina neanche che i grandi riti scaramantici non esistono più a teatro: «Meglio un po' di cioccolata fondente e del buon whisky scozzese, che è anche in tema con lo spettacolo, un brindisi in camerino prima di salire in scena».

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