Torna, dopo vent'anni, Il sangue dei vinti di Giampaolo Pansa. Il saggio, in realtà uscito nel 2003 ma esploso nel 2004, era scritto come un romanzo, per rendere la materia più semplice e scorrevole. Il contenuto era materia incandescente. Pansa, infatti, raccontava la guerra civile e raccoglieva le storie degli sconfitti, i fascisti, e gli eccidi dei vincitori, ovvero le stragi e le uccisioni mirate posteriori al 25 aprile, alla fine della guerra. Non c'era molto che non fosse già noto, ma questa volta, a segnalare gli eccidi, era un notissimo giornalista di sinistra, sostenuto da un grande editore (ieri Sperling&Kupfer, oggi Rizzoli): Pansa, appunto. Il successo fu clamoroso, nonostante le reazioni quasi isteriche dei detrattori: comunisti ortodossi, professori frustrati, benpensanti generici. Il sangue dei vinti aveva la forza schiacciante della verità, per giunta di una verità a lungo rimossa. Sottolineare i crimini dei vincitori rischiava di mettere in cattiva luce l'intera Resistenza, ma non era certo questo l'intento di Pansa. Lo scrittore, che aveva una istruzione da storico, voleva semplicemente (si fa per dire) restituire una immagine veritiera di cosa accadde dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Vendette sommarie incluse. Da quel momento, Pansa fu inseguito da una turba di partigiani o sedicenti tali che cercavano di impedire le presentazioni del volume, naturalmente in nome della democrazia e della libertà d'espressione. Ebbe comunque la meglio Pansa stesso: la consapevolezza universale delle ombre della Resistenza è stata raggiunta grazie ai suoi libri. Attenzione, però: si fa presto a tornare indietro. Non a caso, in questi anni, e con maggiore insistenza dopo l'ascesa di Meloni, riprende forza la vulgata e una ossessione strumentale per il fascismo di ritorno.
Pazienza se i nuovi squadristi esistono solo nelle teste di chi le denuncia per ignoranza o per tornaconto. Conviene ancora correre in soccorso dei vincitori di un tempo, l'antifascismo è sempre utile per far carriera, specie nel mondo dei media e dello spettacolo.
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