Roma - Ronde sì, ma con regole ben precise. Numero di persone, composizione, uniforme, età: i cittadini che parteciperanno alle ronde potranno agire massimo in tre, non dovranno essere armati e dovranno muoversi a piedi. La divisa gialla fluorescente permetterà di riconoscerli, dovranno avere non meno di 25 anni, nessuna denuncia o condanna, nessuna dipendenza da alcol o droga. E non dovranno far parte di associazioni, movimenti o gruppi organizzati. Solo così gli «osservatori volontari» potranno far parte delle ronde, per segnalare situazioni di rischio, secondo il regolamento attuativo della legge sulla sicurezza che il ministro dell’Interno Roberto Maroni sta mettendo a punto.
«Sarà un ottimo regolamento», ha dichiarato Maroni ieri a Stoccolma, a margine della riunione del Consiglio informale giustizia e affari interni. E ha specificato che le norme che disciplineranno le ronde «sono la diretta derivazione del provvedimento approvato dal Parlamento». Il regolamento, che sarà emanato subito dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, «fugherà tutti i timori e le perplessità circolate sull’istituzione delle ronde», ha concluso il ministro. La bozza è ancora all’esame degli esperti del Viminale e dei tecnici della Polizia. Il ministro Maroni ha incaricato il capo della Polizia, il prefetto Antonio Manganelli, di scrivere il regolamento che, per ora, si compone di sette articoli nei quali non viene mai usato il termine ronde.
IN TRE E NON ARMATI
L’attività delle ronde sarà di «mera» osservazione e segnalazione, in specifiche aree del territorio comunale. Gli «osservatori volontari» potranno vigilare in nuclei di massimo tre persone, senza mezzi motorizzati e animali. Anche se in possesso di porto d’armi non dovranno avere con loro armi o altri oggetti contundenti.
ALMENO 25 ANNI
Potrà far parte delle ronde chi ha non meno di 25 anni, buona salute fisica e mentale, nessuna dipendenza da droga o alcol. E chi non ha avuto denunce o condanne per delitti non colposi e non aderisce a movimenti o associazioni o gruppi organizzati.
LA DIVISA
Gli «osservatori volontari» che faranno parte delle ronde indosseranno, come divisa, una casacca di colore giallo fluorescente, con sopra stampato il logo dell’associazione a cui appartengono e il nome del Comune in cui operano. Non potranno utilizzare uniformi, emblemi, simboli o altri distintivi riconducibili a corpi di polizia, a forze armate, ai corpi forestali, alla protezione civile o che facciano riferimento a partiti o movimenti politici. Le divise non potranno avere neppure il logo di sponsorizzazioni private.
SOLIDARIETÀ SOCIALE
Lo scopo delle ronde è quello di segnalare alle polizie locali o alle forze di polizia eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana o situazione di disagio sociale. Tra gli scopi sociali che devono risultare dall’atto costitutivo delle associazioni c’è quello di prestare attività di volontariato con finalità di solidarietà sociale, nell’ambito della sicurezza urbana.
NO FINANZIAMENTI PARTITI
Le ronde devono svolgere la loro attività gratuitamente e non essere espressione di partiti o movimenti politici, né di organizzazioni sindacali. Le associazioni che vogliono iscriversi all’albo non possono essere ad alcun titolo collegate a tifoserie organizzate, né possono ricevere sovvenzioni, o altri tipi di finanziamento, provenienti da partiti, sindacati o tifoserie.
ALBO E CORSI
L’albo delle associazioni sarà istituito in ogni prefettura. A organizzare i corsi di formazione e aggiornamento saranno i sindaci.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.