Caso Boccia, Sangiuliano indagato per peculato

L'ex ministro è al centro di un fascicolo aperto dalla procura di Roma con l'ipotesi di reato di peculato e rivelazione e diffusione di segreto d'ufficio

Caso Boccia, Sangiuliano indagato per peculato
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La procura di Roma ha aperto un fascicolo con le ipotesi di reato di peculato e rivelazione e diffusione di segreto d'ufficio nei confronti dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano, in relazione alla vicenda che vede coinvolta Maria Rosaria Boccia. Secondo quanto riferito dal Corriere della sera, la procura ha deciso di agire a seguito dell'esposto presentato dal leader di gruppo Avs, Angelo Bonelli, che la scorsa settimana si è presentato nel posto di polizia della Camera. L'approfondimento della procura generale di Roma arriva dopo quello annunciato dalla Corte dei Conti del Lazio, che sta verificando l'esistenza di un eventuale danno erariale legato alle trasferte dell’ex ministro alla Cultura e di Boccia.

La procura di Roma dovrà allo stesso modo appurare che non vi sia stata distrazione di fondi pubblici. Il ministro Sangiuliano ha già dichiarato in più occasioni che "non un euro di soldi pubblici" è stato speso per Boccia che, al contrario, sostiene le venisse riferito che a pagare i suoi viaggi con il ministro fosse il Mic. Dovranno essere scandagliati i soggiorni in hotel, viaggi, pranzi, cene e l’eventuale utilizzo dell’auto blu, che Sangiuliano ha sostenuto fin dall'inizio venisse utilizzata dall'imprenditrice solo in sua presenza e per brevi tragitti, solitamente i transfer verso le stazioni.

Al contrario, lei ha dichiarato che col ministro ha affrontato anche viaggi di lunga durata a bordo dell'auto di tutela. Nelle sue esternazioni pubbliche delle ultime settimane ha affermato di essere stata prelevata dalla vettura di servizio sotto la sua abitazione anche in occasione di un concerto, quello dei Coldplay a luglio, per viaggiare fino a Roma. Gli inquirenti accenderanno un faro anche su eventuali rimborsi, spettanti al ministro per le sue missioni, per verificare se siano state aggiunte anche le spese sostenute per la presenza di Boccia. La rivelazione di segreto d'ufficio, invece, è in relazione alle comunicazioni sulla preparazione del G7 della Cultura, che si terrà a breve in Campania.

Anche in questo caso l'ex ministro sostiene che a Boccia non siano mai state inoltrate informazioni sensibili riguardo organizzazione e sicurezza, al contrario lei dichiara di aver preso parte in modo attivo alle riunioni e di avere ricevuto mail. Tutte queste contraddizioni dovranno essere risolte ma Sangiuliano si è già detto tranquillo nell'ipotesi di indagine, in quanto in questo modo avrà modo di dimostrare la correttezza nei suoi comportamenti.

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