Caso Ramy, aperto un nuovo fascicolo: indagati due carabinieri

Il conducente dello scooter, scappato dal posto di blocco, ha denunciato i carabinieri a vario titolo per lesioni e falso

Incidente Ramy
Incidente Ramy
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La procura di Milano ha aperto un nuovo fascicolo sul caso della morte di Ramy Elgaml lo scorso novembre a seguito della fuga da un posto di blocco e relativo inseguimento per le vie del capoluogo lombardo. Si tratta di un fascicolo parallelo a quello principale per omicidio stradale a carico del militare che guidava l'auto, ma anche di Fares Bouzidi, che guidava lo scooter e che si è sottratto dal controllo dei carabinieri, dando vita all'inseguimento. È stato lui che, denunciando i carabinieri a bordo della volante, ha costretto la procura all'apertura di un secondo fascicolo, perché l'accusa di lesioni stradali a suo danno mossa al conducente dell'auto dell'Arma e, dunque, la presunta responsabilità di aver causato l'incidente, con uno speronamento stando alla denuncia, e conseguente morte di Ramy, contrasta con quella di omicidio stradale del fascicolo principale.

L'apertura del fascicolo è pressoché un automatismo dopo la deposizione della denuncia. Bouzidi accusa il carabiniere alla guida dell'auto di lesioni e quello a bordo di falso a seguito della relazione del verbale d'arresto di Bouzidi per resistenza senza l'indicazione, come denunciato dagli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli, dell'impatto tra la macchina e lo scooter nell'inseguimento. Il fascicolo è il primo atto, a cui dovranno seguire tutti gli accertamenti necessari per verificare le accuse ed, eventualmente, confermarle. Le indagini sono già in corso per il primo fascicolo e queste vanno ad aggiungersi. I difensori di Bouzidi avevano chiesto di indagare tutti e quattro carabinieri intervenuti quella notte con accuse a vario titolo di lesioni e falso. La procura, al momento, ne ha iscritti solo due, quelli sulla vettura che si trovava dietro lo scooter al momento della caduta.

Bouzidi, interrogato dal gip per l'accusa di resistenza, aveva raccontato che dall'ultima macchina inseguitrice avevano ricevuto una "spinta forte da dietro, poi siamo volati via".

In una nota conclusiva della Polizia locale si faceva riferimento ad un urto laterale nelle fasi precedenti e veniva indicato che il 19enne era "in fase di caduta al suolo", mentre l'auto dei carabinieri sarebbe sopraggiunta "in frenata". Pertanto non ci sarebbero stati urti ma tutto è nelle mani del consulente cinematico Domenico Romaniello, che la prossima settimana dovrebbe consegnare la sua relazione sull'impatto.

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