Quando aveva 21 anni e lavorava come cuoco in un istituto scolastico, venne accusato di violenza sessuale da due studentesse minorenni. Un duplice abuso che in realtà non si è mai consumato: le due ragazze, scoperte da alcuni insegnanti dopo aver marinato la scuola, avevano pensato bene di giustificare la loro assenza inventandosi di sana pianta uno stupro. E dopo un calvario giudiziario di oltre quindici anni, la vicenda si è chiusa proprio nelle scorse ore con la condanna al risarcimento dei danni arrecati per calunnia delle due ormai ex-studentesse. Una vicenda paradossale quella che arriva da Lucca (in Toscana) e che ha per protagonista un uomo di 37 anni che all'epoca dei fatti era poco più che un ragazzo. Stando a quanto riportato dal quotidiano online Luccaindiretta.it, tutto iniziò nel 2007: una mattina all'apparenza come tante, ma le due ragazzine in questione non avevano evidentemente voglia di seguire le lezioni e si presentarono nell'abitazione del giovane cuoco (situata all'interno del medesimo istituto) chiedendo da bere.
Quest'ultimo aveva intuito come le due avessero marinato la scuola, ma decise di non denunciarle ai professori e le tenne con sè a conversare per qualche ora, mentre era impegnato a preparare il pranzo per la mensa scolastica. Le salutò consigliando loro di non saltare altre ore di lezione, ma non poteva minimamente immaginare che quella mattinata gli avrebbe sconvolto la vita. Già, perchè a quanto pare l'assenza delle giovani non passò inosservata, agli occhi di alcuni professori. E per scongiurare il rischio di un provvedimento disciplinare nei loro confronti, le adolescenti non trovarono di meglio che giustificare la loro assenza con l'accusa più infamante di tutte: “Siamo state violentate dal cuoco, stamattina: ecco perché non eravamo in classe”.
Il ragazzo venne quindi indagato per violenza sessuale aggravata e visse mesi d'inferno: sospeso dal lavoro ed abbandonato dalla fidanzata, nel quartiere nel quale abitava comparvero frasi ingiuriose e minacciose nei suoi confronti. Sempre più incredulo e depresso, si chiuse in casa per settimane. E chissà cosa sarebbe successo se, a poco più di un anno da quell'episodio, le studentesse non avessero confessato agli investigatori di essersi inventate tutto per evitare una nota disciplinare. A quel punto fu l'uomo a fare causa alle due, che finirono sotto processo al tribunale dei minori di Firenze per calunnia. Nel 2014, i giudici riconobbero loro il perdono giudiziale per aver ammesso le proprie colpe. Restava aperta la causa intentata dal cuoco per essere risarcito.
E la magistratura ha posto la parola "fine" alla storia solo pochissimi giorni fa, condannando le due ragazze (oggi maggiorenni) "a pagare all’uomo 18mila euro oltre interessi e rivalutazione", si legge nella sentenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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