Deciderà domani se rispondere o meno alle domande dei pm della procura di Termini Imerese, che lo accusano di naufragio colposo e omicidio plurimo colposo. James Cutfield, il comandante neozelandese del Bayesian, il veliero affondato una settimana fa a Porticello nel palermitano (nella tragedia erano morte sette persone), viene infatti descritto dai suoi legali come "molto provato da tutta questa vicenda". L'avvocato Giovanni Rizzuti, che con il collega Aldo Mordiglia difende il capitano, sta quindi valutando insieme a quest'ultimo quale strategia adottare in vista dell'interrogatorio fissato per domani.
Cutfield non è ancora a conoscenza degli esiti degli accertamenti fatti fino a questo momento dalla procura guidata da Ambrogio Cartosio. Quindi, i legali faranno una scelta "tecnica", come ha spiegato lo stesso avvocato Rizzuti all'Adnkronos. Il legale, alla domanda se risultano altri avvisi di garanzia, ha quindi precisato e risposto: "Non mi risulta che siano stati consegnati fino a questo momento altri avvisi di garanzia". Il comandante era già stato ascoltato nei giorni scorsi ma, dal punto di vista procedurale, i colloqui precedenti non sono utilizzabili nel processo, dal momento che il cittadino neozelandese era stato ascoltato come persona informata dei fatti.
Il comandante potrebbe quindi decidere di non rispondere alle domande che domani gli porranno i pm di Termini Imerese. Anche perché ora, da indagato, potrebbe prima attendere la conclusione delle indagini per capire su cosa si fondano le contestazioni della procura termitana. Sarebbero infatti diversi i punti sui quali i magistrati sono al lavoro per corroborare la loro tesi. A influire sulla scelta, hanno sottolineato gli avvocati della difesa, saranno appunto le condizioni del 51enne neozelandese, da otto giorni chiuso nell'albergo resort di Santa Flavia con il resto dell'equipaggio.
Nei precedenti colloqui con Citfield, i giudici avevano chiesto a quest'ultimo di ripercorrere anche i circa 32 minuti trascorsi da quando il veliero aveva iniziato a imbarcare acqua allo sparo del razzo d'emergenza, avvenuto alle 4.38, come ricordato dal procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, durante la conferenza stampa di sabato.
L'ipotesi dell'accusa è che, anche in presenza di condizioni meteo estreme, il Bayesian non sarebbe dovuto affondare. Gli inquirenti stanno quindi cercando di fare luce sulla possibile catena di errori umani che, insieme alla tromba d'aria - il cosiddetto downburst - avrebbe fatto colare a picco il Bayesian.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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