
“Manca l'elemento soggettivo del reato”. Come prevedibile i pm della Procura di Roma Paolo Ielo e Rosalia Affinito hanno chiesto di assolvere il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove dall’accusa di rivelazione di segreto davanti ai giudici dell'ottava sezione penale del tribunale di Roma, dove è in corso l'udienza per del processo relativo alla vicenda di Alfredo Cospito, l'anarchico detenuto in carcere al regime del 41-bis. Il sottosegretario alla Giustizia fu rinviato a giudizio dal Gup di Roma Maddalena Cipriani dopo che la Gip Emanuela Attura aveva disposto l'imputazione coatta per Delmastro, difeso dall'avvocato Giuseppe Valentino e presente in aula. La procura di Roma aveva chiesto invece l'archiviazione del procedimento ritenendo possibile la violazione, ma senza che Delmastro ne fosse consapevole.
Nel procedimento sono parti civili i parlamentari del Pd che incontrarono in carcere l'anarchico, Andrea Orlando, Silvio Lai, Debora Serracchiani e Walter Verini. L’esponente Fdi avrebbe rivelato al collega del partito Giovanni Donzelli della visita dei parlamentari dem a Cospito, che a loro avrebbe chiesto di ammorbidire il 41bis, il regime di carcere duro deciso dal governo di Mario Draghi e votato dallo stesso Pd. Nel febbraio di due anni fa Donzelli avrebbe anche rivelato il contenuto di conversazioni sull’incontro col Pd avvenute nell'ora d'aria nel carcere di Sassari tra Cospito - poi protagonista di un lungo sciopero della fame - e detenuti di camorra e 'ndrangheta, anche loro al 41 bis, apprese da Delmastro che ha la delega al Dap
“Abbiamo prodotto la richiesta di archiviazione e non ci spostiamo di un millimetro da qui", ha detto il procuratore aggiunto Paolo Ielo. "Vale lo stesso principio per tutti" i cittadini, ha detto motivando la "richiesta di assoluzione per mancanza dell'elemento soggettivo". Per la Procura quelle notizie “erano segrete per legge”. Non la pensa così l’ex numero uno del Dap Sebastiano Ardita, già consigliere Csm oggi a Catania.
Secondo il pm «le relazioni della polizia penitenziaria sui rapporti tra Cospito e altri detenuti mafiosi sono atti su cui si può basare la scelta del ministro di mantenere o revocare il regime», e dunque non sarebbero segreti.“Anche se mi condannano sul 41bis non arretriamo”, aveva detto qualche giorno fa in un’intervista al Giornale Delmastro. La sentenza è attesa nel pomeriggio.
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