Si stringe il cerchio attorno agli stupri di Caivano. Per la violenza nei confronti delle due cuginette del Parco Verde di Caivano sono state eseguite due distinte ordinanze di custodia cautelare a carico di 9 persone, delle quali 7 minori e 2 maggiorenni. Tra i 9 arrestati c'è anche il fidanzatino di una delle due vittime, anch'egli minorenne. Le ordinanze sono state emesse dal gip del tribunale per i Minorenni di Napoli e dal gip del Tribunale di Napoli Nord. I cellulari dei ragazzi sono stati posti sotto sequestro e, dal materiale esaminato, è stato trovato un video trasmesso in diretta da uno degli stupratori mentre violentava le due vittime. Il caso che ha agitato le cronache delle scorse settimane e portato, ancora una volta, all'attenzione dell'opinione pubblica l'estremo degrado di quest'area di Napoli sta definendo ora i carnefici, oltre che le due vittime.
Il fatto e le indagini
Le giovanissime cugine, nemmeno 14enni, hanno subito ripetute violenze da parte di un gruppo di ragazzi più grandi di loro, i quali hanno dato sfogo alla loro brutalità per circa due mesi, da giugno a luglio. Il teatro degli stupri sarebbe stato un immobile abbandonato, una vecchia palestra per la precisione, in prossimità del Parco Verde, che le ragazzine definiscono "capanna".
Gli indagati, dopo che trascinavano le vittime nell'edificio, ritiravano i loro cellulari, dicendogli che glieli avrebbero ridati solo se avessero avuto rapporti intimi con loro. Altre volte, per tenere le cuginette sotto scacco, le avevano minacciate dicendo che avrebbero raccontato tutto ai loro genitori. Ciò che hanno subito le due ragazzine di Caivano non è troppo diverso da quanto successo in passato: impossibile dimenticare il caso della piccola Fortuna Loffredo, barbaramente violentata e poi uccisa, lanciata dai balconi di uno dei palazzi purtroppo noti del quartiere.
Per i casi di stupro, le indagini dei carabinieri sono partite nel luglio scorso dalla denuncia del fratello di una delle cuginette, che dopo aver sentito i racconti della sorella ha convinto la madre a sporgere denuncia. Secondo gli inquirenti, se non ci fossero state le famiglie delle due vittime a denunciare il fatto, gli abusi sulle due bambine sarebbero stati ancora perpretati. I carabinieri hanno lavorato per raccogliere le prove fino all'individuazione, quasi immediata, di uno dei maggiorenni coinvolti. Seguendo le tracce collegate a lui, i militari sono poi arrivati all'individuazione dei minori.
Tre ragazzi hanno 14 anni, uno 15 e due 16. Il settimo indagato ha compiuto 18 anni dopo i fatti contestati, e per questo, se andrà a giudizio, comparirà davanti al giudice del tribunale per i minorenni. Tra i minori indagati, c'è anche il fidanzatino di una delle due bambine. Dopo averla conosciuta su Instagram, lui l'ha costretta ad avere rapporti intimi sotto minaccia di un bastone. Dopo che erano stati tutti identificati, è stato disposto l'esame dei loro cellulari, nell'eventualità in cui esistessero anche dei filmati di quanto accadeva in quel luogo abbandonato. Nei racconti delle due ragazzine, infatti, c'era la costante di alcuni video con i quali sarebbero state a lungo ricattate per non rivelare alla famiglia le brutalità subite.
Tra le chat esaminate, è emerso che alcuni momenti di violenza sono stati trasmessi in diretta attraverso una videochiamata di gruppo; uno degli inquisiti stava abusando due ragazzine tra le mura domestiche di casa e ha voluto rendere partecipi anche gli altri. Dalle indagini, sembra che ci siano stati anche dei tentativi di stupro individuali che vengono contestati ad alcuni degli inquisiti, ai danni di altre vittime. Uno dei nove del branco ha tentato di abusare di un'altra ragazzina in un centro commerciale a Marcianise, ma la piccola ha avuto la forza di divincolarsi e seminare il suo assalitore.
Le dichiarazioni
Ora, le due cuginette sono state anche allontanate dalla famiglia su mandato del pm del tribunale per i minori e si trovano in strutture protette. Don Patriciello ha dichiarato che i fatti di Caivano "sono ferite indelebili". Riguardo agli arresti di oggi, il deputato di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, ha detto: "Per Caivano è un giorno di speranza: mentre gli inquirenti e le forze dell'ordine intervengono sui presunti autori delle atroci violenze commesse lo scorso agosto nel parco verde, la Polizia di Stato dedica un'intera giornata alle lezioni di legalità per i giovani. Oltre mille giovani studenti, provenienti dalle scuole della zona, sono oggi impegnati a conoscere i corpi della Polizia Postale, Stradale, Ferroviaria, Scientifica, gli atleti delle Fiamme Oro, gli artificieri, i cinofili e i "Nibbio" dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico". L'iniziativa, a cui fa riferimento Donzelli, era stata organizzata per discutere di vari temi che riguardano il disagio giovanile per contrastare ogni tipo di discriminazione.
Intanto Caivano, su iniziativa del governo Meloni, è diventato il luogo simbolo della lotta al degrado e alla criminalità.
Quella palestra degli orrori dove le due ragazzine hanno subito ogni tipo di violenza verrà affidata al gruppo sportivo della guardia di finanza allo scopo di creare un luogo di aggregazione per togliere i ragazzini dalla strada e, quindi, sottrarli alla malavita organizzata che in loro trova manovalanza a basso costo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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