Le Figaro elogia i primi 100 giorni del Meloni: "Percorso senza errori"

Il quotidiano francese Le Figaro ha scritto che nei suoi primi cento giorni al governo il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha compiuto un "percorso senza sbagli"

Le Figaro elogia i primi 100 giorni del Meloni: "Percorso senza errori"

La stampa internazionale continua a tessere le lodi del governo Meloni. Dopo il settimanale Economist è il turno del quotidiano Le Figaro. Il giornale francese ha celebrato i "i 100 giorni senza errori" di Giorgia Meloni al governo, "durante i quali la sua popolarità ha conosciuto un aumento spettacolare". Nei suoi primi cento giorni in carica, il presidente del Consiglio italiano ha compiuto un "percorso senza sbagli". Non certo una lode da poco.

Il successo internazionale del governo Meloni

Nell'articolo si legge che "l'opposizione, molto indebolita, non ha più alcun effetto" sulle azioni dell'ormai lanciatissima Meloni. È anche per questo che "le sue chances di durare aumentano di giorno in giorno".

Le Figaro scrive inoltre che Meloni "ha lasciato in soffitta i vecchi slogan che hanno accompagnato la sua ascesa negli ultimi 10 anni". Tutto questo, ragiona ancora il quotidiano transalpino, le è costato parecchi attacchi per aver rinunciato alle convinzioni di una volta e per le "marce indietro nei suoi primi provvedimenti affrettati e mal confezionati e che ha dovuto riscrivere".

Dal canto suo, l'Economist ha ricordato come il leader di Fratelli d'Italia (FdI) abbia avuto "incontri conviviali" con Ursula von der Leyen e Papa Francesco, e sottolineando l'approvazione ricevuta dall'esecutivo meloniano tanto dalla Commissione europea quanto dal Vaticano, e cioè da "due organizzazioni che i primi ministri italiani devono sempre tenere dalla loro parte".

L'articolo di Le Figaro

In molti si stanno accorgendo della mutazione che sta effettuando FdI, passato da partito di opposizione a responsabile partito di maggioranza. Non è un caso che, da 100 giorni, Meloni evidenzi l'importanza del tener conto della realtà. Nel farlo, sostiene ancora Le Figaro, "si è molto saggiamente allineata sulla scia di Mario Draghi, riprendendo alla lettere la quasi totalità delle sue politiche".

Segue una serie di esempi: dalla presentazione a Bruxelles di un bilancio 2023 che "riprende i grandi equilibri del suo predecessore" alla rinuncia, "con un certo rigore" dei "simboli che irritavano Bruxelles". Meloni ha inoltre "dato prova di un certo coraggio politico ripristinando le tasse sulla benzina a partire dal 1 gennaio, il che le è valso l'inizio di uno sciopero dei benzinai".

Per quanto riguarda la politica estera, infine, anche qui il premier italiano ha mostrato coraggio: "Schierandosi con la Nato ha mantenuto il sostegno attivo dell'Italia all'Ucraina e non ha ceduto un centimetro".

Il rapporto con l'Ue

Chi pensava che il governo meloniano potesse arrivare a rompere con l'Ue, o peggio, non sostenere l'Ucraina nella guerra contro la Russia, si è dovuto ricredere. I mercati, ha fatto presente l'Economist, non hanno infatti battuto ciglio. Lo spread tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi, un indicatore chiave di preoccupazione per la capacità dell'Italia di onorare i propri debiti, si è anzi ridotto, scendendo da 2,33 punti percentuali a 1,8.

A differenza di Le Figaro, il settimanale britannico ha acceso i riflettori sulla necessità dell'esecutivo italiano di fare i conti con il "gigantesco debito pubblico italiano".

L'Italia è destinata inoltre a ricevere la quota maggiore del recovery fund, quasi 200 miliardi di euro, ed è quindi nell'interesse del governo "evitare litigi con Bruxelles o con l'Ue" fino all'erogazione del denaro.

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