Una parata in una ex base militare statunitense e una serie di festeggiamenti nelle città principali. Così le autorità talebane si sono preparate per celebrare il terzo anniversario della loro presa di potere in Afghanistan. Un ritorno che ancora oggi continua a influenzare i vari aspetti della vita del paese. Per Mohammad Hassan Akhund, primo ministro talebano, è stata anche l'occasione per arringare il suo popolo ed esortarlo ad attivarsi per non perdere la rotta: i leader "devono essere consapevoli che i nostri compiti non sono finiti con la Jihad". Tradotto: bisogna andare oltre la guerra santa.
Infatti Akhund - intervenuto prima della parata militare in un messaggio letto nell'ex base americana di Bagram, 50 chilometri a nord di Kabul - ha sottolineato la vera priorità su cui la galassia dell'Islam deve concentrarsi: "Ora abbiamo la responsabilità di mantenere il corso della legge islamica". Il primo ministro talebano non si è dunque risparmiato e non ha rinunciato alla grande enfasi, lanciando appelli e aizzando il suo popolo proprio a tre anni dalla riconquista del potere a Kabul da parte del movimento islamico.
Nel corso di questi tre anni il governo talebano è riuscito a consolidare la sua presa sul Paese. Ha messo nero su bianco leggi basate sulla rigida interpretazione dell'islam e - come se non bastasse - ha attuato una serie di restrizioni verso le donne. Una situazione di allarme per i diritti civili, tanto che continuano a moltiplicarsi gli inviti di chi chiede di riconoscere l'apartheid di genere come crimine di diritto internazionale per mettere fine al vuoto nell'attuale sistema giuridico globale.
"Il Giorno della Vittoria è storicamente un giorno significativo e orgoglioso per la Ummah (Nazione) islamica, e in particolare per il popolo afghano", ha aggiunto il primo ministro Akhund. Nella Capitale Kabul e a Kandahar (città spirituale dei talebani) sono state dispiegate misure di sicurezza supplementari. Con tanto di toni festosi e incitazioni per brindare al potere riconquistato a Kabul tre anni fa, dopo il crollo del governo sostenuto dagli Stati Uniti e la fuga dei suoi leader.
Di recente è tornato l'incubo del terrorismo islamico.
Lo scenario nefasto - previsto da molti dopo il ritiro degli americani dall'Afghanistan - sta prendendo forma, visto che l'organizzazione terroristica di Al Qaeda sta riprendendo piede nel Paese. Si parla di nuovi campi di addestramento e di madrasse, gli istituti religiosi islamici. Si teme che all'indottrinamento dei bambini possa seguire una guerra santa di massa contro l’Occidente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.