Solo qualche giorno fa Jennifer Destefano, una mamma americana, riceve una chiamata anonima durante la quale sente il pianto della figlia e una sua richiesta di aiuto. La ragazzina le dice di essere stata rapita, ha paura, chiede alla mamma di intervenire. Il riscatto per riaverla indietro è enorme, Jennifer non può pagare, ed è disperata. Poco dopo però, riceve la chiamata di un'insegnante della ragazza, che era in gita in montagna insieme alla classe, che la tranquillizza. Sua figlia è vicina a lei, sta bene, nessuno l'ha rapita.
Di chi era allora quella voce, identica anche nei minimi particolari a quella della figlia? Il mistero viene risolto, ma purtroppo chi ha commesso un reato così grave è svanito nel nulla. Si trattava infatti di un messaggio, generata da un'intelligenza artificiale, che riproduce esattamente qualsiasi tipo di voce, inflessione o particolare, partendo da una base, presa magari da un video postato sui social.
Sull'onda di questi episodi, sempre più frequenti, l'artista tedesco Boris Eldagsen, ha lanciato una provocazione partecipando con un'opera intitolata Pseudomnesia: The Electrician al prestigioso Sony World Photography Award 2023 e vincendo un premio per la categoria Creative Open.
La verità sulla "fotografia"
Al momento della premiazione però, si è rifiutato di ricevere il premio perché, ha rivelato che l'immagine non era stata realizzata da lui, ma generata dall'intelligenza artificale. Una dimostrazione per spiegare la sua preoccupazione per l'uso indiscriminato di questa tecnologia, che in tutto e per tutto, può riprodurre modalità umane. Per Eldagsen il concorso non poteva ammettere un lavoro realizzato con questo strumento. "L’idea è mia, ma l’opera finale è sua" ha detto agli organizzatori, scatenando un acceso dibattito. La giuria, inizialmente stupita, ha dichiarato di non sapere in quale misura l’intelligenza artificiale fosse intervenuta, ma che, comunque, al di là dei processi di creazione, era l’artista a dover ricevere il premio.
Il soggetto
La foto, dal sapore retrò, ritrae due donne, una accovacciata sull’altra, con una enigmatica mano di una terza persona che sbuca nell'angolo destro e fa parte della serie Pseudomnesia: Fake Memories, creata da un sistema di intelligenza artificiale che usa particolari tecniche, solitamente nate dalla sensibilità e la creatività dell'artista che le realizza. Se questa è riuscita ad ingannare una giuria di esperti, ci si chiede cosa può arrivare a fare e se in un futuro non troppo lontano possa prendere totalmente il posto dell'essere umano, non soltanto per la realizzazione di un'immagine, un quadro o un articolo di giornale, ma in situazioni più gravi, come inscenare il rapimento di una ragazzina per chiedere un riscatto.
Difficile in questo momento non ripensare all'allarme lanciato da Elon Musk sull'uso di questa tecnologia, durante un'intervista di poco tempo fa: "Può comportare gravi rischi per la
società e l'umanità". E su questa scia sono molti a dirsi preoccupati per la diffusione di questa modalità, che sicuramente da una parte ha accellerato l'evoluzione, ma rischia di essere un boomerang per tutta l'umanità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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