"Produrrà altre sorprese tecnologiche...". La strana profezia sulla Cina

Gli analisti ritengono plausibile – anzi, quasi certo – che nel medio-lungo periodo e sulla scia di DeepSeek la Cina produrrà altre sorprese hi-tech di rilevanza mondiale

"Produrrà altre sorprese tecnologiche...". La strana profezia sulla Cina
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L'exploit di DeepSeek è stato un caso? Se lo continuano a chiedere i Ceo delle big tech statunitensi, sorpresi dall'inaspettato successo, e dal conseguente terremoto geopolitico, innescato sulla scena globale dalla startup cinese ideata da Mr. Liang Wenfeng. Ebbene, non solo l'irruzione della balenottera blu nel campo dell'intelligenza artificiale rappresenterebbe soltanto la punta dell'iceberg più visibile della rivoluzione tecnologica che ha trasformato la Cina: c'è chi ritiene plausibile – anzi: certo – che, nel medio-lungo periodo, e sulla scia di DeepSeek, Pechino produrrà altre sorprese hi-tech di rilevanza mondiale. Nel frattempo il ChatGPT made in China ha posto il gigante asiatico in una posizione di forza rispetto agli Stati Uniti nel campo dell'AI, sollevando molteplici dubbi sull'utilità della strategia fin qui adottata da Washington per contenere il processo tecnologico cinese.

DeepSeek? Un campanello d'allarme

Persino il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato in prima persona che DeepSeek è stato un "campanello d'allarme" per le aziende Usa, mentre i legislatori statunitensi invitavano la nuova amministrazione repubblicana a imporre restrizioni più severe alle esportazioni per impedire alla Cina di ottenere ulteriori progressi nel campo dell'intelligenza artificiale. La situazione è dunque delicatissima e Washington rischia di trovarsi di fronte ad una specie di momento Sputnik in chiave hi-tech.

Basta, poi, ascoltare Zhao Minghao, vicedirettore del Centro per gli studi americani presso l'Università Fudan di Shanghai, per capire che la Cina potrebbe produrre altre "sorprese tecnologiche", non solo nell'intelligenza artificiale ma in molti altri campi altamente strategici e dove gli Usa faticano a tenere il passo del Dragone. "Di fronte alla crescente pressione della guerra tecnologica, la Cina ha aumentato significativamente i suoi investimenti tecnologici e nel prossimo periodo questi investimenti potrebbero iniziare a produrre risultati più tangibili", ha spiegato l'accademico al South China Morning Post.

Per Shi Yinhong, professore di relazioni internazionali presso la Renmin University di Pechino, quello che la Cina dovrebbe fare per ottenere prestazioni migliori e sostenibili nello sviluppo dell'AI consiste nel "dare alla società molta più libertà insieme a un comando centralizzato più efficace". Una volta affinato l'ecosistema tecnologico, visti gli enormi investimenti riversati nel settore in questione, il Dragone potrebbe davvero sorpassare, surclassare, distruggere i suoi rivali. Chiamati adesso a reagire prima che sia troppo tardi.

Perché il progresso hi-tech della Cina spaventa gli Usa

La Cina ha raddoppiato i suoi sforzi nell'innovazione high-tech e nei settori di frontiera per alimentare la sua crescita economica, contrastare gli effetti della contrazione della forza lavoro e dell'invecchiamento della società e rafforzare la propria resilienza nella competizione con gli Stati Uniti. Gli investitori delle aziende tecnologiche americane, intanto, si sono allarmati per il futuro del predominio Usa nell'intelligenza artificiale. Lo scorso lunedì le azioni della protagonista dell'IA Nvidia sono crollate di quasi il 17%, con una conseguente perdita di capitalizzazione di mercato di quasi 600 miliardi di dollari. Il Nasdaq, fortemente tecnologico, è invece crollato di oltre il 3%.

"DeepSeek ha dimostrato che i cinesi possono creare anche le alternative più all'avanguardia. DeepSeek non è la sola, poiché almeno una mezza dozzina di aziende cinesi di intelligenza artificiale sono su percorsi simili", ha chiarito Yu Zhou, professore di geografia al Vassar College e ricercatore sulla globalizzazione e sull'industria hi-tech in Cina.

Toccherà adesso a Trump scegliere quale strada far imboccare agli Usa: quella che porterà ad una competizione senza quartiere con Pechino o quella che coinciderà con una convivenza, se non con una collaborazione, con il gigante asiatico nelle applicazioni civili dell'intelligenza artificiale (e non solo).

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