La diplomazia ungherese insorge contro l'Alto rappresentante Josep Borrell per le sue "ricette" in Medio Oriente come in Ucraina. "Proposte folli", così le ha bollate in un post su Facebook il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, secondo cui la "corsa pericolosa" di Borrell "va fermata". "Non vogliamo più armi in Ucraina, non vogliamo più morti, non vogliamo l'escalation della guerra, non vogliamo che la crisi in Medio Oriente si diffonda. Rappresentiamo ancora la posizione del buon senso e della pace", ha affermato il capo della diplomazia ungherese.
Borrell sul conflitto in Medio Oriente
La bagarre scoppia dietro le quindi del Consiglio degli Affari Esteri informale di oggi, la cui location, a Bruxelles anziché a Budapest, aveva sollevato dei malumori tra i ministri europei. Nello specifico, il ministro ungherese si riferisce innanzitutto alla decisione di avviare le procedure per chiedere agli Stati membri se considerano appropriato includere nella lista delle sanzioni alcuni ministri israeliani che lanciano "messaggi d'odio inaccettabili" contro i palestinesi e "proposte che vanno chiaramente contro la legge internazionale e incitano a commettere crimini di guerra".
Borrell, da tempo, punta il dito contro il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich e il ministro della Sicurezza nazionale Ben-Gvir, riferendosi alla richiesta di quest'ultimo di tagliare il carburante e gli aiuti ai civili, così come alle dichiarazioni del Min. Smotrich, che aveva ritenuto come "giusto e morale" lasciar morire di fame 2 milioni di persone.
Borrell sull'Ucraina
Quanto all'Ucraina, Borrel ha dichiarato la necessità di rimuovere le restrizioni sull'utilizzo delle armi contro obiettivi militari russi", nel corso di un doorstep congiunto con il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. "Le armi che abbiamo dato all'Ucraina devono essere pienamente utilizzabili e le restrizioni devono essere rimosse per permettere agli ucraini di prendere di mira i luoghi da cui partono gli attacchi russi. Altrimenti le armi sono inutili". Borrell ha anche espresso il suo plauso per gli attacchi all'interno del territorio russo, lodando l'"audacia" degli ucraini. Il titolare della politica estera europea sostiene che l'operazione a Kursk abbia assestato un colpo alla narrazione di Putin sulla guerra.
Quella sulle restrizioni dell'uso delle armi fornite all'Ucraina "è una decisione nazionale, gli Stati membri vogliono mantenerla come tale, piuttosto che una decisione Ue". Ha dichiarato Borrell, in conferenza stampa al termine del Consiglio informale Esteri. "Ognuno prenderà la decisione che riterrà appropriata", ha aggiunto.
Lo scontro Borrell-Szijjárto
Che tra Borrell e Budapest non corra buon sangue non è una sorpresa per nessuno. Solo pochi giorni fa Szijjárto aveva definito l’Alto Rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicure come “il Biden di Bruxelles ”. Secondo il ministro degli Esteri ungherese, le autorità dell’Unione hanno criticato aspramente il primo ministro ungherese Viktor Orban per le sue visite in Russia e Cina, concedendo un trattamento differente a Giorgia Meloni quando si è recata a Pechino per incontrare il presidente Xi.
Circa un mese fa, una nuova rottura.
Szijjarto aveva accusato Borrell di voler minare la posizione dell’Ungheria convocando una riunione di politica estera in concomitanza con un incontro simile a Budapest. Settimane fa , parlando con i giornalisti, Szijjarto aveva riferito di non aver ancora ricevuto una lettera da Borrell con l’invito alla presunta riunione di queste ore, gettando benzina sul fuoco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.