L’università di Cambridge non è l’unica ad aver cancellato il termine “anglosassone”. Un termine scomodo, potenzialmente offensivo, causa suprematisti bianchi. Ora anche l’università di Nottingham ha dato l’addio alla parola “anglo-saxon” con un obiettivo ben preciso: "decolonizzare" il piano di studi, "decolonizzare" l’università. In altri termini, rendere felici i seguaci della religione woke.
L’università britannica è nota per i suoi corsi di storia e letteratura anglosassone ed è inoltre l’unica università del Paese a offrire un corso di studi vichinghi. Ma ora, per “decolonise the curriculum”, è stata annunciata la modifica del corso di laurea magistrale in “Studi vichinghi e anglosassoni” in “Studi vichinghi e dell’inglese del primo medioevo”. Inoltre, il modulo all’interno del programma “Research Methods in Viking and Anglo-Saxon Studies” ha visto la sostituzione di “Anglo-Saxon” con “Early Medieval English”.
Una crociata assurda, legata indissolubilmente a quella parte di accademici preoccupati che il termine “anglosassone” sia diventato un termine usato dai razzisti/suprematisti. Insomma, da parte di coloro che parlano di identità bianca. Una preoccupazione comprensibile negli Stati Uniti, dove il termine è stato utilizzato per descrivere coloro che discendono dai primi coloni bianchi. Ma in Gran Bretagna? A Nottingham?
Non è tutto. “Anglosassone” non è l’unico termine nella lista degli indesiderati. L’università ha anche messo nel mirino il termine “vichingo”. Il modulo di letteratura inglese "A Tale of Seven Kingdoms: Anglo-Saxon and Viking-Age England from Bede to Alfred the Great" è stato rinominato "Early mediaeval England from Bede to Alfred the Great". Tutto ciò che si ricollega a razza, impero e nazismo, nonché alla mitologia norrena, è a rischio taglio.
Il motivo è semplice: gli hitleriani hanno fatto uso di simboli runici nella loro iconografia, a partire dalle figure stilizzate “S” delle SS. I professori dell’università di Nottingham sono inoltre tenuti ad assicurare che i corsi di studi “indeboliscano le narrazioni nazionaliste”. Si salvi chi può.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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