L'incidente, la droga e la condanna: vita travagliata di Hunter Biden

Rischia fino a 25 anni di carcere e una multa da 750mila dollari il figlio scapestrato di Joe Biden. Una vita segnata da tragedie, alcol e droghe

L'incidente, la droga e la condanna: vita travagliata di Hunter Biden
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La condanna di Hunter Biden, dichiarato colpevole, e che ora rischia una condanna fino a un massimo di 25 anni, piomba come un macigno sulla campagna elettorale di Biden Sr, in una fase molto delicata della corsa verso le elezioni presidenziali di novembre.

La morte della madre e della sorella

Ma chi è questo Biden Jr, che tanti grattacapi sta causando all'anziano presidente Usa? Classe 1970, Hunter Biden è figlio della prima moglie del presidente, Neila. Fin da subito la sua vita sembra essere destinata alla tragedia, intrecciandosi con la vita personale e politica del padre. Era, infatti, il dicembre del 1970 quando un camion si schiantò contro l'auto della famiglia Biden uccidendo la signora Neila e la figlioletta Naomi. L'incidente lasciò segni fisici indelebili sul fisico di Hunter e del figlio Beau, destinato anch'egli a una tragica fine, a causa di un cancro, nel 2015. Il presidente degli Stati Uniti, all'epoca dei fatti eletto da poche settimane a senatore, fu costretto a giurare in ospedale al loro capezzale. Si salvò solo perché non a bordo dell'auto di famiglia.

L'abuso di alcol e droghe fin daall'università

La vita di Hunter, pur segnata dalla tragedia, procedette come quella di qualsiasi ragazzo americano: laurea a Yale, volontariato (con i Gesuiti) in aiuto degli emarginati, un matrimonio con la fidanzata di sempre che, tuttavia, si rompe dopo 25 anni e tre figli. Ma sullo sfondo di questa vita da comune ragazzo dell'America bene si nascondevano già malesseri e dipendenze. Il vizio dell'alcol preso fin da adolescente, l'abuso di cocaina all'università, il ricorso frequente al rehab. In questa esistenza da ragazzo ribelle, coacervo di traumi pregressi, Biden Jr ha cercato di rifarsi una vita come riservista nella Us Navy nel 2013, giurando pubblicamente alla presenza del padre, allora vicepresidente di Obama. Ma questa svolta durò poco: risultò positivo alla cocaina il primo giorno di arrivo alla propria base, venendo messo alla porta seduta stante. Da quel momento la vita di Hunter ha iniziato a costituire un elemento di pubblico imbarazzo per papà Joe.

La morte del fratello Beau e il divorzio burrascoso

Su queste fragilità, nel 2015, si abbatte nel 2015 la morte di Beau. L'altro fratello superstite di un'originaria famiglia Biden che non esiste più. L'alcolismo si riaffaccia prepotentemente nella vita del figlio del presidente: a questo si aggiunge un divorzio burrascoso, in cui l'ex moglie di Biden Jr è pronta a mettere in pubblica piazza i vizi del marito. Non solo alcol, ma anche droga, prostitute, regali costosi per le sue amanti, strip club che dragano le finanze familiari fino al punto di non poter più provvedere ai comuni bisogni di moglie e figli, negli ultimi due anni di matrimonio. Da quegli anni annebbiati verrà fuori anche un figlio illegittimo avuto da una ballerina dell'Arkansas, di cui Hunter dichiarerà di non ricordare nemmeno l'esistenza. Una batosta che lo costringe a prendersi le sue responsabilità pubblicamente, provvedendo al mantenimento del bambino. Questo aspetto ha perfino costretto il presidente Biden a dover riconoscere pubblicamente il suo settimo nipote, rimasto nell'ombra per anni.

Accanto alle dipendenze, il post-divorzio di Hunter Biden è costellato anche da una relazione complessa e, forse, malata perchè nata all'insegna del dolore. Quella con la vedova di suo fratello Beau, Hallie. Proprio lei testimonierà al processo, raccontando di come l'ex cognato l'abbia introdotta all'uso del crack e di come fosse abituale per il neocompagno acquistare droga in sua presenza. Droghe che lo rendevano irascibile, teso e violento.

Fino a una nuova riabilitazione, o almeno a un tentativo, durante il quale venne comprata la famigerata pistola che nel 2018 segnerà per sempre la vita del figlio del presidente. E con essa, forse, il destino delle prossime elezioni Usa.

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