Coop dei Soumahoro, la Finanza a caccia di documenti nei Comuni

Nuovi blitz della polizia tributaria che sta cercando di scandagliare i rapporti tra le cooperative della famiglia di Soumahoro e le amministrazioni pubbliche che affidavano gli appalti

Coop dei Soumahoro, la Finanza a caccia di documenti nei Comuni

Sono tre i Comuni nei quali sono andati i militari della guardia di finanza per raccogliere materiale legate agli appalti affidati alla cooperativa Karibù: Sezze, Roccagorga e Priverno. Su indicazione della procura di Latina, le fiamme gialle hanno raccolto una copiosa documentazione sugli affidamenti, che in molti casi sono stati reiterati con continue proroghe.

La procura alla ricerca di conferme

L’indagine della procura di Latina va avanti spedita e su più fronti, come da tempo è ormai noto. I magistrati intendono fare piena luce sulle modalità di gestione della cooperativa di cui facevano parte Marie Therese Mukamitsindo, Liliane Murekatete e Michel Rokundo, tutti familiari di Soumahoro e tutti indagati dalla procura. Come già emerso dopo i provvedimenti cautelari di fine 2022, i magistrati stanno facendo verifiche su un presunto sistema di fatturazioni false che sarebbe servito a far sparire somme di denaro pubblico, ricevute dalle cooperative Karibù e Aid da comuni e prefettura. Per fare questo sarebbero state utilizzate alcune società schermo, come la Jambo Africa, anch’essa, secondo gli inquirenti, collegata ai familiari del deputato Aboubakar Soumahoro. I finanzieri del nucleo provinciale di polizia tributaria hanno iniziato a scandagliare i rapporti tra la cooperativa e i comuni di Priverno, Sezze e Roccagorga, al fine di capire se sia tutto regolare il giro di affari da centinaia di migliaia di euro con proroghe spesso senza gara d’appalto. Un’attività che si concentra sulle annualità dal 2017 in poi.

Anche l'agenzia delle entrate vuole vederci chiaro

A quanto pare anche dall'agenzia delle entrate hanno avviato degli accertamenti relativi alle gestioni delle ultime annualità da parte della cooperativa Karibù. Un accertamento che è parallelo e indipendente rispetto all'indagine della procura che ipotizza il reato di evasione fiscale.

In procura a Latina intanto c'è massimo riserbo sull'inchiesta, che nelle scorse settimane ha portato anche ad ascoltare diversi testimoni, persone che hanno avuto in passato rapporti di lavoro con le cooperative che gestivano il servizio di accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati.

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