
È indagato per omicidio, commesso per eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi, il vice Brigadiere che ieri mattina ha esploso alcuni colpi di arma da fuoco contro Soufine Boubagura, il marocchino che ha aggredito gli uomini delle forze dell'ordine, riuscendo anche a impossessarsi di una pistola. Il magistrato incaricato di seguire il caso ha fatto sequestrare entrambe le armi, che verranno sottoposte a esami balistici.
"Allah Akbar", poi l'aggressione
Sono ancora sconvolti i cittadini di Fara Vicentina, piccolo comune della provincia di Vicenza. Nel corso della mattinata di ieri, lunedì 24 aprile, Soufine Boubagura, marocchino residente a Scafati (Salerno), ha perso completamente il controllo. Secondo quanto ricostruito dalla procura di Vicenza, lo straniero aveva cominciato a seminare disordini per strada, mettendo a rischio la circolazione e tentando di assalire alcuni passanti.
Il soggetto appariva in evidente stato di alterazione, e una pattuglia di carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Thiene ha raggiunto la zona, nei pressi della rotonda, al confine con la cittadina di Breganze. Il vice brigadiere e l'appuntato scelto hanno subito notato il nordafricano, vestito con una tunica di colore scuro. Inutili i tentativi di farlo calmare. Alla vista dei militari, il marocchino si è subito scagliato contro di loro, gridando le parole "Allah Akbar". Grande il panico fra i passanti, che hanno subito fatto collegamenti col terrorismo.
Nel corso della colluttazione che si è generata fra i carabinieri e lo straniero, il capo pattuglia si è visto costretto a utilizzare, previo avvertimento, il taser che aveva a disposizione. Per due volte il dispositivo sarebbe stato attivato, senza tuttavia sortire alcun effetto. Fuori di sé, Soufine Boubagura ha continuato a scagliarsi contro gli uomini in divisa, riuscendo ad afferrare l'appuntato scelto che era in procinto di dare l'allarme alla radio presente nella gazzella. Dopo averlo spintonato, il marocchino ha fatto cadere il carabiniere sul sedile anteriore dell'auto di servizio, impossessandosi della pistola d'ordinanza.
La sparatoria
Si è generato subito il panico. Una volta armato, lo straniero ha subito puntato la pistola contro il vice brigadiere, riuscito a ripararsi dietro e un muretto per cercare di armare la propria arma. Allertato della situazione, anche un equipaggio della Polizia Locale Nordest Vicentino è giunto sul posto in supporto dei carabinieri. Alla vista degli agenti Castelli e Frusti, il marocchino ha cominciato a sparare, riuscendo a colpire Frusti. Il poliziotto è caduto in un fossato, ed è stato raggiunto dallo straniero, il quale ha nuovamente cercato di sparare, senza riuscirci. A questo punto, stando alla ricostruzione, il vice brigadiere è intervenuto in difesa dell'agente, sparando alcuni colpi di pistola e ferendo mortalmente il nordafricano.

L'agente ferito
A giungere sul posto alcuni esponenti delle autorità locali, fra cui il sindaco di Fara Vicentino Maria Teresa Sperotto, la quale ha spiegato che l'agente della locale rimasto ferito si chiama Alex Frusti. L'uomo è stato trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale di Santorso, dove i medici hanno riscontrato uno pneumotorace con ferita aperta nel torace. Al momento si trova ricoverato nel reparto di Rianimazione del nosocomio. Ferito, ma in modo lieve, l'appuntato scelto, che ha riportato una contusione alla coscia.
Le indagini in corso
Sul caso sta indagando la procura della Repubblica. Entrambe le pistole, sia quella sottratta al carabiniere e utilizzata da Soufine Boubagura, che quella impiegata dal vice brigadiere, sono state sequestrate e verranno sottoposte a perizie balistiche. Il cadavere di Boubagura, invece, è stato affidato al medico legale. Mercoledì verrà effettuato un esame autoptico. È opinione di molti che l'uomo fosse sotto l'effetto di qualche stupefacente.
La sorella del marocchino, trovato senza documenti, si è presentata spontaneamente, accompagnata dal marito. È l'unica parente in Italia di Boubagara. Quanto al vice brigadiere, il militare è ora indagato per omicidio, commesso per eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi.
Un po' di pazienza finché non si è sicuri
?
Ha sparato per proteggere la cittadinanza, viene pagato per fare questo lavoro. Ha svolto il proprio dovere.
Mi dicano un quale caso un agente delle forze dell'ordine può sparare senza essere indagato allora.
Costringono le forze dell'ordine a girarsi dall'altra parte altrimenti vengono indagati, devono prendere l'avvocato, subire interrogatori e processi..... sono alquanto perplesso e mi indigno.
Nell'articolo si dice che il taser ha fallito due volte, non si sa se per un malfunzionamento o perché l'agente ha mancato il bersaglio.
perché han SEMPRE dato prova d'esser" USI AD OBBEDIR TACENDO"... figuriamoci
se adesso prenderanno le difese di questo Vice Brigadiere che,in ogni caso,bene che
gli vada,avrà la carriera TERMINATA....Va da se ,che queste cose - assurde - sono
possibili SOLO in Italia.
Questa vicenda inoltre evidenzia quanto già purtroppo si sapeva, ovvero che il Taser in molti casi è inefficace. Solidarietà al CC.
Saludos.
completamente scollegati dal concetto di bene e male di giusto e sbagliato.
In realtà, il p.m. “di turno” ha ribadito che il Parlamento può legiferare come vuole, ma che a decidere sarà sempre lui.
N.B. Da sottolineare che l’ipotesi di reato inerisce all’art. 53 c.p..
Poi continuo la lettura e apprendo, rimanendo basito, che il facinoroso si è impossessato di un arma e ha aperto il fuoco contro gli agenti, ferendone uno gravemente (in rianimazione e che potrebbe morire), e che altro agente per difendere se e gli altri ha risposto al fuoco.
Ma, secondo gli inquirenti, come si sarebbe dovuto comportare l’inquisito?
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