"Esercito al 41 bis". Choc al Carnevale: il carro solidarizza con Cospito

In provincia di Pordenone sono state identificate alcune persone travestite da galline che trainavano una gabbia con dentro un uomo e uno striscione inneggiante all'anarchico al 41bis

"Esercito al 41 bis". Choc al Carnevale: il carro solidarizza con Cospito

È stata una sfilata di Carnevale abbastanza particolare quella che è andata in scena in provincia di Pordenone. A un certo punto, infatti, è comparso un carro che ha inevitabilmente colpito l'attenzione più di tutti gli altri: una scritta recitava infatti "Esercito al 41 bis. Cospito libero". L'intervento dei carabinieri ha poi messo fine a questa pagliacciata (nel senso più degradante del termine).

Le 'galline' a favore di Cospito

Siamo nel comune di Maniago, che ogni inverno attira oltre 15mila persone durante le feste di Carnevale. Durante il corteo allegorico arriva il momento di un finto carro armato con cannone annodato, che voleva essere un riferimento all'incidente di un paio anni fa in cui, durante una esercitazione nel vicino poligono, da un mezzo corazzato partì un colpo che finì su un pollaio. Alle sue spalle giungono, poi, a piedi alcune persone travestite da galline che trainano una gabbia con dentro un uomo e la scritta "Esercito al 41 bis. Cospito libero". Il messaggio è chiaro: se Cospito – che secondo queste "maschere" non avrebbe commesso gravi reati – si trova al 41 bis, allora anche l'Esercito dovrebbe essere sottoposto al regime di carcere duro.

Il carro e le scritte non sono passati inosservati. Così, quando i protagonisti di questa scenata sono arrivati nella piazza principale del paese, gli organizzatori dell'evento hanno allertato le forze dell'ordine e hanno preso le distanze dall'iniziativa. Carabinieri e polizia locale hanno fermato la "figura" di Cospito e l'hanno fatta uscire dal corteo. Le persone coinvolte nella mascherata sono state identificate. L'anarchico che è in sciopero della fame da oltre centodieci giorni per protestare contro il regime duro imposto dall'articolo 41 bis è quindi piombato (seppur metaforicamente) anche sul Carnevale.

Doveva essere il "Carnevale dei ragazzi"

Le reazioni politiche sono state immediate. Durissimo è stato il deputato di Fratelli d'Italia Emanuele Loperfido, originario proprio di Pordenone: "No, a Carnevale non ogni scherzo vale. Vergognoso quanto visto sfilare oggi in una storica manifestazione del Pordenonese. Lo Stato e i suoi uomini vanno rispettati, senza provocazioni e strumentalizzazioni. Sempre dalla parte delle forze dell'ordine".

Molto amareggiato anche il sindaco di Maniago, Umberto Scarabello: "Lascio ogni valutazione alle forze dell'ordine, ma da sindaco non posso che esprimere una profonda amarezza per quanto è successo. La festa si chiamava 'Carnevale dei ragazzi' – sottolinea il primo cittadino – e doveva essere solo una giornata allegra. Un episodio del genere non dovrà capitare mai più".

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