Hanno fatto irruzione in chiesa, poco prima dell'inizio della messa di Pasqua. E dopo aver raggiunto l'altare, hanno esposto dei cartelli contrari al consumo di carne d'agnello che colpevolizzavano i fedeli, invitando poi il governo ad avviare un processo di riconversione del sistema alimentare italiano verso un modello basato esclusivamente sul consumo di alimenti a base vegetale. Questa la protesta, non priva di tratti surreali, della quale si sono resi protagonisti a Trieste alcuni attivisti di Ribellione Animale. Stando a quanto riportato dalla stampa locale, il blitz animalista si è concretizzato, il 31 marzo, intorno alle 11 nella chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo, poco prima dell'inizio della funzione religiosa. Secondo quanto ricostruito, dopo essere entrati nell'edificio religioso i manifestanti si sono seduti davanti al presbiterio, in fondo alla navata centrale. A quel punto hanno preso la parola, rivolgendosi ai presenti e condannato il consumo di carne d'agnello in occasione della Pasqua. Per poi esporre alcuni cartelli sull'argomento.
"Trecentomila agnelli uccisi a Pasqua", si leggeva su un cartello. E ancora:"Ogni vita nasce sacra". Gli attivisti avrebbero inoltre lanciato al governo una proposta a dir poco surreale, chiedendo di fatto lo stop definitivo alla produzione di ogni tipo di carne. "Ogni anno, in Italia, si stima che vengano uccisi 370mila cuccioli innocenti. Per questo abbiamo scelto di portare questo messaggio nelle chiese, proprio dove la tradizione è nata, per sensibilizzare le coscienze anche in nome di un messaggio cristiano, che prevede il rispetto della vita - le parole di una manifestante di Ribellione Animale, riportate dal sito web TriestePrima - chiediamo al governo italiano di riconvertire il sistema alimentare in uno a base vegetale incentivando le aziende per una riconversione, affinché non sia una perdita di posti di lavoro. Infatti le stime ci dicono che, a fronte di una riconversione, i posti di lavoro aumentano. Inoltre chiediamo uno stop immediato ai sussidi pubblici per gli allevamenti sia intensivi che estensivi, sia di terra che di mare".
Una manifestazione che sarebbe andata in scena davanti alla autorità, fra cui il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga che era presente in quel momento. Per un'incursione che ha creato scompiglio, visto che diversi parrocchiani non avrebbero affatto gradito l'iniziativa degli animalisti temendo anche che potesse influire negativamente sullo svolgimento (e sui tempi) della liturgia.
Ma non sarebbero comunque stati registrati particolari momenti di tensione: dopo la protesta, gli attivisti sarebbero rimasti a seguire la messa per poi confrontarsi con il parroco. Sul posto erano infine presenti anche gli agenti della questura e della digos, che a quanto pare hanno poi provveduto ad identificare i manifestanti, procedendo con i controlli di rito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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