"Siamo andati nella stanza dei provini e lui ha chiuso la porta a chiave. Ero abbastanza tranquilla perché nell’altra stanza c’era la segretaria. Mi ha fatto spogliare e poi si è spogliato anche lui. Era davanti a me, mi teneva i polsi. Ho provato a liberarmi, volevo che smettesse. Ho capito che non era una scena ma voleva fare sesso. Ho iniziato a urlare e a piangere". Sono racconti dell'orrore quelli che emergono dalle carte dell'inchiesta per violenza sessuale di gruppo a carico di Paolo Ferrante, il fotografo e fondatore dell'agenzia Mia Models Agency arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di aver stuprato cinque aspiranti modelle. Il 46enne, che si trova ristretto nel carcere delle Vallette a Torino, sarà interrogato dal gip nelle prossime ore. Mentre il suo collaboratore e presunto complice, Daniele Ferrero, è agli arresti domiciliari.
I racconti delle vittime
Le testimonianze delle ragazze che hanno denunciato Ferrante sono sovrapponibili, praticamente identiche o giù di lì. Del resto, come risulta dalle indagini, il 46enne avrebbe adottato sempre lo stesso modus operandi: prometteva alle giovani modelle lauti compensi per la realizzazione di servizi fotografici o campagne pubblicitarie, salvo poi approfittarne sessualmente una volta che avevano sottoscritto il contratto. Non solo. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Alba, su coordinamento della Procura di Asti, il fotografo avrebbe prospettato alle ragazze la possibilità di partecipare a brevi cortometraggi contro la violenza sulle donne, assicurando che i contenuti sarebbero stati diffusi anche sui canali istituzionali. "La realizzazione di cortometraggi sulla tematica della lotta contro la violenza sulle donne e di foto di nudo artistico attività che hanno costituito l’occasione delle condotte penalmente rilevanti", scrive il gip nell'ordinanza di arresto.
La testimonianza choc di una modella: "Mi sentivo una bambola"
Agli atti del corposo fascicolo d'inchiesta c'è un episodio che coinvolgerebbe Ferrante e il suo collaboratore Daniele Ferrero. La presunta vittima è una ragazza di 21 anni che, stando a quanto apprende il quotidiano La Stampa, già in passato avrebbe subito abusi. La giovane ha raccontato ai carabinieri di essere stata convocata in un albergo dal fotografo e l'assistente per girare un film erotico, ma senza scene esplicite. Una volta sul set, sarebbe scattata la trappola: "I due attori contattati per girare il video non si sono presentati, così lo giriamo noi" avrebbero detto entrambi alla 21enne. Quindi sarebbe stato subito il turno di Ferrante: "Appena abbiamo iniziato a girare, ho capito che lui voleva fare sesso. Mi toccava con violenza. A quel punto la mia difesa è stata di dissociarmi dal mio corpo ero praticamente una bambola nelle sue mani, senza anima. Come morta.
Se avessi detto di no temevo una reazione fisica violenta, loro erano in due, non potevo difendermi". Verso sera, la ragazza ha consumato un rapporto intimo anche con Ferrero: "Mi ha detto: 'Paolo ti ha testata, ti devo testare pure io'. Lo abbiamo fatto ma non c’erano telecamere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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