"Carcere a vita o ucciderà di nuovo". Parla il fidanzato di Sharon Verzeni

Le parole di Sergio Ruocco: "Chiedo che gli diano l'ergastolo, una persona così non può tornare in libertà". E su Sharon: "Era la ragazza più brava del mondo"

"Carcere a vita o ucciderà di nuovo". Parla il fidanzato di Sharon Verzeni
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"Quando ho saputo del fermo dell’assassino mi sono sentito sollevato. Sotto questo aspetto siamo sollevati, anche se lei non ce la riporta più indietro nessuno". Sergio Ruocco, il fidanzato di Sharon Verzeni, può tirare finalmente un sospiro di sollievo. Per settimane il 37enne è finito al centro dell'attenzione mediatica, nonostante su di lui non ci fosse il minimo sospetto da parte degli inquirenti (non è mai stato indagato). Ieri mattina si è recato al cimitero di Bottanuco per deporre una composizione di rose sulla tomba della compagna, poi ha raggiunto la madre e il fratello a Seriate, dove ha vissuto prima di trasferirsi a Terno d'Isola. "Spero diano l'ergastolo al killer", ha detto rivolgendosi ai cronisti che lo attendevano all'esterno della palazzina in cui vivono i familiari.

La prima notte dell'omicidio

La sera del delitto Sergio Ruocco si trovava nella villetta di via Merelli a Terno d'Isola, dove viveva con la compagna. I carabinieri lo hanno svegliato nel cuore della notte e perquisito da capo a piedi. "La prima notte, quella dell'omicidio - racconta in un'intervista a Il Giorno -ho sentito un po' di pressione. Poi ho capito che era una cosa normale, è il loro lavoro. È giusto così. Non l’ho capito subito, ma dopo due o tre giorni. C’è stata più pressione da parte dei giornalisti". La famiglia di Sharon gli ha sempre creduto: "Li devo ringraziare, senza di loro non ce l'avrei mai fatta".

Le indagini

Le indagini serrate dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Bergamo hanno consentito di identificare e intercettare a un mese esatto dal delitto, Moussa Sangare, l'assassino di Sharon. Oltre ai filmati estrapolati dalle telecamere, sono state decisive le testimonianze di due cittadini stranieri che si sono recati spontaneamente in caserma per riferire quanto avevano visto quella notte. Anche i residenti di via Castegnate sono stati molti collaborativi: "Ci sono stati sforzi da parte tutti il paese, li ringrazio tutti", dice Ruocco.

"Diano l'ergastolo al killer"

Sangare ha ammesso di aver ucciso Sharon in preda a una sorta di "raptus": "L'ho vista e l'ho colpita", sono state le sue parole. Si parla già di infermità mentale per il 31enne. "Non ho letto molto. - dice il 37enne - Non so neanche se queste cose sono state dette veramente. Non lo so. È ancora presto per sbilanciarmi su questo argomento". L’unica cosa "è che gli diano l’ergastolo e resti dentro. - continua - perché una persona così non può tornare in libertà tra cinque anni e fare ancora queste cose, uccidere di nuovo".

Il ricordo di Sharon

Sguardo schivo e barba incolta, Ruocco non nasconde la commozione quando si parla di Sharon: "Era la ragazza più brava del mondo".

Non ha ancora deciso se continuerà a vivere nella villetta di Terno, dove lui e la compagna avevano costruito il loro nido d'amore: "Proverò a tornare, vedremo come andrà", dice. Una cosa è certa: "Nessuno mi ridarà Sharon, ma manterrò sempre vivo il suo ricordo e so che mi aiuterà a proseguire la mia vita".

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