Sono trascorsi 14 anni da quando il nome della cittadina di Avetrana, nel profondo Salento, salì alle cronache per uno degli omicidi che più hanno catalizzato l'attenzione pubblica. La morte di Sarah Scazzi è forse il primo caso di cronaca nera massivamente mediatico. Le telecamere invasero il piccolo borgo di Avetrana, tutti i programmi ne parlavano e, questa fu la novità, i social accesero i riflettori, rendendo "noti" i personaggi coinvolti, frequentemente presenti in tv. Oggi, proprio la tv torna occuparsi del caso, nei giorni in cui è uscita la serie tv dedicata al caso. Ed è il personaggio più controverso di questa vicenda a tornare davanti alle telecamere, a prendere in mano il microfono per raccontare la sua verità. Che non è quella giudiziaria.
"Le versioni me le hanno fatte cambiare, non le ho cambiate io", ha denunciato Misseri nel programma. "Loro erano convintissimi che era Sabrina", spiega l'uomo. "Sabrina e Cosima, perdonatemi per quello che ho fatto". Così Michele Misseri, nella trasmissione Far West, torna sul delitto di Avetrana, che ha visto la morte di Sarah, sua nipote, che, per i tribunali, è avvenuto per mano di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, figlia e moglie di Misseri. Lui, in base alla sentenza, si sarebbe occupato di occultare il corpo. "Cosima non ti ho mai messo in mezzo, ma Sabrina me l'hanno fatta mettere in mezzo, non è stata colpa mia, mi hanno imbambolato tutti, mi hanno portato in garage con i tranquillanti. Non ricordo niente. Forza e coraggio vedrai che ce la faremo", ha poi detto il 70enne, ormai libero dal febbraio 2024.
Con Sottile, ha raccontato nuovamente per l'ennesima volta, quella che è la sua versione, non creduta dai giudici. "Scendo sotto il garage e dovevo andare a lavorare. Il trattore non parte, quindi bestemmio. Scende Sara, non la vedo. Scende da dietro", spiega Misseri, gesticolando energicamente. A questo punto la nipote gli avrebbe chiesto: "Perché stai bestemmiando". Lui, a quel punto, le avrebbe detto di andarsene e, prosegue nel racconto, "quando si è girata ho visto che non era vestita come al solito e mi è venuta la voglia di allungare le mani. Siccome c'è stata un'altra volta una cosa, un paio di settimane prima. Le avevo dato una pacca sul sedere". In quell'occasione, Sara gli avrebbe detto: "Non lo fare più, lo dico a Sabrina".
Una minaccia che ha colpito Misseri, che ammette di avere paura che lo dicesse alla figlia, ma in tv sostiene che non l'avrebbe aggredita per questo motivo. "Quando l'ho sollevata mi ha dato un calcio nelle parti intime, non ci ho visto più. C'era un pezzo di corda sul trattore ma non ricordo. Mi sono svegliato quando è suonato il cellulare. Sara lo aveva in mano, io ho mollato la corda ed è andata sul compressore", dice. "Col peso che ho addosso non riesco ad andare avanti. Non sono mai stato creduto", ha affermato. Se si fosse trovato davanti la mamma di Sarah, Misseri afferma che "le avrei chiesto perdono e le avrei raccontato la verità, che lei non vuole".
"Il mio carcere è adesso che sono tornato a casa", ha proseguito, ribadendo la sua colpevolezza totale nell'omicidio. Nello studio di Salvo Sottile, Misseri ha dichiarato di aver ucciso la nipote a seguito del suo rifiuto a un approccio sessuale. Nel corso dell'inchiesta trasmessa durante la puntata si analizzerà l'ipotesi di tracce mai rinvenute di dna estraneo sul corpo.
"Non sono mai state analizzate le unghie della vittima. Sotto di queste potrebbero esserci tracce di dna che si è conservato fino ad oggi", ha affermato il medico legale, sottolineando l'importanza di riesumare la salma della vittima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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