Sta parlando il padre di Saman Abbas. Ma non si sa se quello che dice ora è la verità. Non si sa se e quali dettagli della presunta vicenda famigliare racconterà.
Shabbar Abbas è stato, questa mattina a Islamabad, protagonista di un’udienza per la convalida del mandato di arresto internazionale. È stata un’udienza a porte chiuse, che però vedrà un bis il prossimo 24 novembre, quando l’uomo sarà riascoltato.
E Shabbar avrebbe raccontato agli inquirenti dove possa essere la moglie Nazia Shaheen, accusata come lui di sequestro, omicidio e occultamento del cadavere di Saman. “È rientrata in Europa”, avrebbe detto, ma il commento di un investigatore pakistano sarebbe stato: “Dice che è in Europa ma lui ne dice tante”.
All’indomani della scomparsa di Saman, avvenuta la notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021 a Novellara, l’uomo, tornato in Pakistan con la moglie, avrebbe affermato che la figlia fosse fuggita in Belgio. Al tempo stesso aveva rassicurato i datori di lavoro dell’azienda agricola in cui aveva lavorato, dicendo che avrebbe fatto rientro in Italia il 10 giugno per spiegare tutto.
Ma a un anno e mezzo di distanza Shabbar era ancora a Charanwala, mentre gli inquirenti italiani hanno delineato un quadro ben preciso: Saman sarebbe stata uccisa dalla famiglia, perché si opponeva al matrimonio forzato con un cugino più vecchio. Ad allertare le forze dell’ordine fu il fidanzato che la ragazza si era invece scelta da sé, Saqib, anche lui residente in Italia.
Nella presunta congiura famigliare, oltre a Shabbar e Nazia figurano lo zio di Saman Danish Hasnain e i cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz, tutti e tre in custodia nel Belpaese dopo aver cercato di fuggire all’estero. Danish aveva anticipato, riferendosi al fratello e alla cognata: “Rimarranno nel Punjab per sempre”. Su Nazia, oltre le parole di Shabbar, esiste l’ipotesi che possa trovarsi con i propri genitori.
Sul capo degli Abbas pendono delle accuse molto pesanti: secondo gli inquirenti Shabbar e Nazia avrebbero avuto una sorta di ruolo di mandanti, mentre Danish potrebbe essere stato l’esecutore materiale del delitto.
Tra l’altro, in un’intercettazione telefonica, si sente Shabbar dire: “L’ho uccisa io, l’ho fatto per la mia dignità, per il mio onore”. L’evolversi della sua situazione nei prossimi giorni avrà probabilmente conseguenze nel processo che inizierà in Italia a febbraio 2023.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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