Prima indagati, poi le manette. Avevano costruito una simbolica barriera anti migranti al confine tra Francia e Italia. Sulle Alpi, i militanti di Generazione identitaria si schierarono dietro una rete stradale al grido "no way, tornate a casa vostra" rivolto agli immigrati. Un gesto politico, simbolico, ma che ha portato all'arresto di tre esponenti francesi della formazione di destra.
L'annuncio arriva sui social di GI. I militanti finiti in manette sono Anais Ligner (all'ottavo mese di gravidanza), Romain Espino e Clément Galant. I tre sarebbero accusati di "interruzione di pubblico servizio", reato commesso durante la missione di Defend Europe sulle Alpi. "Incredibile", dicono gli attivisti italiani di Generazione identitaria.
I magistrati francesi avevano messo nel mirino gli esponenti del movimento anti-immigrazionista e sovranista perché, nell'erigere il muro alla frontiera, si sarebbero "sostituiti" alla polizia. Erano i giorni degli scontri, anche diplomatici, tra Italia e Francia sui respingimenti, Ventimiglia e Bardonecchia. Generazione Identitaria bloccò alcuni immigrati che si avventuravano tra le montagne per superare il confine e li consegnarono alla Gendarmeria francese. Il procuratore della Repubblica di Gap decise così di aprire un procedimento, diventato prima inchiesta e poi arresto.
Generazione Identitaria chiede ora "libertà per gli identitari francesi". Nel tentativo di impedire "l'invasione di clandestini in corso", GI da un paio di anni ha conquistato le cronache nazionali con dimostrazioni e manifestazioni partecipate. Due anni fa affittò una nave e la mise in mare per contrastare l'attività delle Ong e "smascherare chi coopera con gli scafisti per sottrarre disperati dalla miseria". Si ispirano a Leonida, Carlo Martello e Jan Sobieski III. Tutti difensori della Patria. Predicano la re-migrazione, ovvero la chiusura delle frontiere, l'espulsione dei criminali stranieri, l'aumento dei rimpatri e la limitazione alla costruzione delle moschee. Idee politiche criticate da molti, seguite da alcuni.
E nella loro applicazione pratica finite anche nel mirino dei giudici. Non solo oggi: nel 2017, infatti, cinque responsabili di GI furono condannati a un anno di carcere per aver protestato contro la costruzione di una moschea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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