"Amnesia verso le fonti", "Diffamazione". Antonio Ricci trascinato in tribunale da Baglioni

Si risolverà davanti a un giudice la querelle tra Striscia la notizia e Claudio Baglioni, che ha querelato Antonio Ricci per diffamazione

"Amnesia verso le fonti", "Diffamazione". Antonio Ricci trascinato in tribunale da Baglioni

Nei mesi scorsi, Striscia la notizia aveva promosso massicciamente la pubblicazione di un e-book a scaricamento gratuito dal proprio sito. Il volume, intitolato Tutti poeti con Claudio, era incentrato sulla produzione artistica del cantautore Claudio Baglioni ma il tribunale di Monza ha accolto l'istanza presentata dagli avvocati dell'artista che, con una querela, hanno chiesto il sequestro del libro. Striscia la notizia è un programma noto per la sua satira dissacrante, che non risparmia personaggi dello spettacolo, politici e della cultura che, come nel caso di Claudio Baglioni, molto spesso ricorrono alle vie legali contro la trasmissione e contro il suo deus ex machina, Antonio Ricci.

"Noi non abbiamo offeso nessuno. Abbiamo raccolto e verificato le segnalazioni di spettatori e fan pentiti. I giudici stabiliranno se siamo nei limiti della satira. Per me si tratta di una manovra intimidatoria di Baglioni nei confronti di una libera trasmissione. È una questione di libertà. Tutto si può toccare, tranne il divino Baglioni? E no! La satira è essenziale nel viver civile. Tutto quello che c'è nel libro è vero. E poi non lo abbiamo accusato di plagio, ma più elegantemente di amnesia verso le fonti", ha dichiarato Antonio Ricci al Corriere della sera.

Di tutt'altra opinione il gip Gianluca Tenchio, che ha firmato l'atto di sequestro del volume per evitare "che il reato sia reiterato". Nella sua relazione, il gip ha sottolineato che "quanto sostenuto dagli autori del libro e dal programma tv è in parte non veritiero, in parte frutto di manipolazione". Nella sua intervista, il regista di Striscia la notizia ha portato l'esempio di alcuni versi del poeta polacco Stanisław Jerzy Lec, ai quali secondo Ricci si sarebbe ispirato Claudio Baglioni per comporre la sua canzone Un mondo a forma di te. "È evidente che non si tratta di un plagio. Baglioni le sue zebre le chiude dentro uno steccato, mica in una gabbia come quel banale di Lec", ha commentato sarcastico il regista.

Dal 2019 in poi, il programma satirico dell'access prime-time di Canale5 si è occupato in diverse occasioni di Claudio Baglioni, con servizi realizzati dal mago Casanova, nome d'arte di Antonio Montanari. Anche lui risulta indagato, al pari di Antonio Ricci, Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti. Tra le contestazioni fatte al programma da parte dei legali di Claudio Baglioni c'è anche l'accostamento a Lurch, personaggio della Famiglia Addams, con una "evidente allusione sarcastica alla circostanza che il cantante si sarebbe rifatto il volto grazie alla chirurgia estetica". Per gli avvocati, questo sarebbe un mero "attacco gratuito alla persona, dato il contesto complessivamente diffamatorio".

Di diversa opinione Antonio Ricci, che spiega: "Penso che il giudice non sappia che durante un festival di Sanremo Baglioni si è presentato in scena facendo Lurch. Dovrebbe autodenunciarsi". La parola, ora, spetta ai giudici. Ma il pensiero di Antonio Ricci è noto da sempre: "Per noi da sempre le denunce sono medaglie al merito".

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