Bari, la crociata del preside contro le minigonne a scuola

Per lui la scuola è come una chiesa: "Il culto e la cultura hanno la stessa radice"

Bari, la crociata del preside contro le minigonne a scuola

La scuola come una chiesa. È il monito del preside del liceo scientifico "Scacchi" di Bari, Giovanni Magistrale, stanco di vedere ombelichi o gambe scoperte tra i corridoi della scuola.
«Non è una spiaggia; certo non è nemmeno una chiesa ma ci va molto vicino se è vero che culto e cultura hanno la stessa radice» dice la circolare fatta girare nelle aule del liceo, come si legge sulla Gazzetta del Mezzogiorno.
Il dirigente dice no a "nudità ascellari ed inguinali, pancini scoperti, gambe pelose maschili in mostra, sandali infradito e canottiere succinte".

Lo stesso Magistrale, viene accusato di "discriminazione" nei riguardi di chi, anche attraverso l'abbigliamento, esprime la libertà di essere se stesso. A dirlo pare sia proprio il coordinatore dell'unione degli studenti pugliesi, Davide Lavermicocca.
Ma non è l'unico caso quello in Puglia.

Come si legge su "Irpinia24", ad Angri, in provincia di Salerno, il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo "Smaldone" ha avvisato con una circolare che sia gli studenti che le insegnanti e, addirittura i genitori, devono recarsi a scuola con un abbigliamento "corretto". Banditi, quindi, shorts, minigonne, bermuda e top scollati.

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