"La Bouchet mi contattò per prendere suo figlio nel mio ristorante..."

Gianfranco Vissani svela un retroscena su Alessandro Borghese e Barbara Bouchet, che chiese allo chef di prendere il figlio a lavorare con sé

"La Bouchet mi contattò per prendere suo figlio nel mio ristorante..."

Quanto conta avere un genitore famoso? In Italia, tanto. Periodicamente si scatenano le polemiche sui cosiddetti "figli di", accusati di essere agevolati e avvantaggiati rispetto ai "comuni mortali". Loro respingono ogni accusa, mostrano i muscoli e dicono di essersi fatti da soli senza l'aiuto di mamma e papà. Alcune volte è vero, altre un po' meno. A tirare su la cortina su uno dei "figli di" che hanno maggior successo in Italia è stato Gianfranco Vissani, che intervistato dal magazine online Mow ha rivelato un retroscena su Alessandro Borghese, stimato e apprezzato cuoco e conduttore televisivo, figlio dell'iconica Barbara Bouchet.

Solo poche settimane fa, lo chef è finito al centro delle critiche per aver dichiarato che non trova lavoranti per il suo ristorante, perché "ragazzi e ragazze vogliono tenersi stretti i week-end". Come da copione in questi casi, Alessandro Borghese era stato accusato di parlare facilmente, lui che era nato sotto la buona stella di sua madre. Ma era stata proprio Barbara Bouchet a difendere suo figlio: "Entrambi i miei figli sono stati cresciuti con l’insegnamento di cavarsela da soli, senza aiuti finanziari da parte mia". Un'educazione che fa onore all'attrice e alla sua prole ma che, forse, lascia dei non detti in sospeso. Intendiamoci, nulla che un qualunque genitore non sarebbe portato a fare per dare un aiuto al figlio. Che poi, anche se si fosse trattato di aiuti economici, non ci sarebbe stato niente di male.

A rivelare che almeno un piccolo aiuto Alessandro Borghese lo abbia ricevuto è stato lo chef Gianfranco Vissani, uno dei più noti e importanti del nostro Paese: "Conosco la mamma di Alessandro, Barbara Bouchet. Lei mi contattò per prendere il figlio nel mio ristorante. Come anche Angela dei Ricchi e poveri. Da me però per venire a imparare bisogna pagare e loro volevano mandarmeli gratis, ma porca… (imprecazione) gli ho risposto. E alla fine non sono venuti".

Come sempre schietto e diretto, Gianfranco Vissani ha rifiutato di tendere una mano a due giovani rampolli importanti in passato.

Ora, anche lui come tutti sta facendo i conti con la crisi e con i rincari dell'energia e del gas: "Io pagavo di bolletta della luce 3500 euro, adesso è arrivata a 12mila euro al mese. Come cazzo facciamo? E non parliamo del gas. È un gioco che non regge più".

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