Caso Eitan: il nonno agli arresti domiciliari

Fonti israeliane riportano che il nonno di Eitan Biran sarebbe ai domiciliari per decisione dei magistrati; il suo legale smentisce gli arresti

Caso Eitan: il nonno agli arresti domiciliari

Si evolve il caso di Eitan Biran, il bambino di 6 anni unico sopravvissuto alla strage del Mottarone, che qualche giorno fa è stato prelevato dal nonno e portato in Israele con un aereo privato decollato da Lugano. Dopo la denuncia degli zii paterni, residenti in Italia, che ne hanno ottenuto la custodia e l'affidamento legale a seguito della morte di entrambi nella funicolare del Mottarone, il nonno materno sarebbe stato posto in regime di detenzione domiciliare dalle autorità israeliane, stando a quanto riportano i media locali.

Schmulik Peleg è accusato di aver rapito il piccolo Eitan, sottraendolo alla custodia degli affidatari, e di averlo tradotto all'estero nonostante il bambino non potesse allontanarsi all'Italia. Il Times of Israel riferisce che in queste ore la polizia di Israele ha condotto l'interrogatorio nei confronti dell'uomo. "A me risulta che gli sia stato richiesto di restare a disposizione della polizia", ha dichiarato Paolo Sevesi, l'avvocato che assiste legalmente il nonno di Eitan. Il difensore, poi, ha aggiunto: "Escludo che alla base dell'arresto del nonno di Eitan ci sia un mandato d'arresto italiano". Quindi, il legale ha sottolineato che l'uomo non si trova agli arresti ma è stato "invitato a essere a disposizione rimanendo a casa".

La notizia degli arresti domiciliari, smentita dall'avvocato Sevesi, viene riportata anche dal quotidiano israeliano Israel Hayom, che conferma quanto già trapelato, sottolineando che su Schmulik Peleg penderebbe ora un'accusa formale di rapimento formulata dai magistrati israeliani, che dopo aver ascoltato le dichiarazioni del nonno di Eitan avrebbero deciso di costringerlo agli arresti domiciliari per 5 giorni, in attesa di ulteriori decisioni. Una volta in Israele ha scritto ai familiari in Italia che Eitan era "tornato a casa" e i familiari tutori del piccolo hanno sporto denuncia sia in Italia che in Israele. Al termine dell'interrogatorio, Schmulik Peleg ha affermato di non averlo rapito e che i suoi genitori volevano che crescesse in Israele.

Il Jerusalem Post conferma poi che oggi gli zii paterni, ai quali il piccolo superstite della tragedia del Mottarone è stato affidato, hanno chiesto al tribunale di Tel Aviv che gli sia riconsegnato il bambino. "Ancora non sappiamo dove si trova Eitan. Speriamo di risolvere domani e grazie alla polizia israeliana sapere almeno dov'è", ha dichiarato Or Norki, lo zio di Eitan.

Il marito della zia tutrice ai microfoni di Pomeriggio5 ha dichiarato nelle scorse ore che il bambino era in pericolo, fisico e psicologico. "L'arresto è un buon inizio. Spero che la saga finisca al più presto per il benessere mentale del bambino", ha concluso l'uomo.

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