Passata al setaccio la vita di Saman Abbas nella speranza di risolvere il giallo della sua scomparsa. Il fidanzato avrebbe detto che la 18enne era scappata in Belgio un anno fa, prendendo dalla casa dei genitori una somma pari a poco meno di 6000 euro e andando a convivere con un coetaneo.
Secondo quanto riporta La Nazione, Ayub Saqib, il fidanzato di Saman che vive nel Frusinate in questi giorni ascoltato dagli inquirenti, avrebbe raccontato cosa è accaduto alla giovane prima di conoscerlo attraverso i social network. Saqib avrebbe spiegato che i social rappresentavano la valvola di sfogo per la 18enne che, a marzo 2020, dopo il fidanzamento forzato in Pakistan con un cugino ricco e più anziano di lei di oltre dieci anni, aveva perfino tentato il suicidio.
Nell’estate del 2020, sempre stando alle dichiarazioni di Saqib, Saman avrebbe convissuto in Belgio con un ragazzo conosciuto sui social. Era scappata di casa, portando con sé 5800 euro trovate in contanti nell’abitazione di Novellara. Una volta sulla strada del ritorno in Italia, Saman aveva chiesto all’amico in Belgio di contattare le forze dell’ordine nel caso non l’avesse sentita più. La stessa cosa chiesta a Saqib prima di scomparire il 30 aprile scorso.
In questi giorni Saqib ha spiegato agli inquirenti, che sono convinti della morte di Saman, una serie di circostanze che ne avrebbero preceduto la scomparsa: dopo il ritorno nella casa di Novellara dalla residenza protetta assegnata dai servizi sociali italiani, una coppia avrebbe tenuto sotto controllo la giovane per non farla scappare. Inoltre, dopo che era saltato il matrimonio combinato con il cugino ricco, un altro cugino, Ikram Ijaz attualmente in stato di fermo in Italia, si sarebbe offerto di sposare la ragazza. Ikram smentisce però l’eventualità.
Il legale di Saqib Claudio Falleti è stato chiaro: “Le indagini proseguano altrove”. Forse quindi esistono delle piste non ancora battute dagli inquirenti. Il fidanzato intanto vuole costituirsi parte civile. Perentorio anche Simone Servillo, avvocato dei genitori della giovane Shabbar Abbas e Nazia Shaheen. “La storia di Saman - ha detto il legale - dimostra che lei non aveva paura dei genitori.
Questi faticavano a gestire la figlia, evidentemente e giustamente irrequieta, ma mai è emerso che siano stati violenti verso di lei. Auspico che Saman sia viva, ma se le fosse accaduto qualcosa di brutto, va ricondotto a qualcuno che ha agito in modo autonomo e inaspettato”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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