Torna a parlare, Igor il Russo. E lo fa con delle lettere dal carcere di Saragozza dove è rinchiuso, in isolamento, dallo scorso 14 dicembre. Dopo gli omicidi in Italia (su di lui ci sono prove schiaccianti) e quelli in Spagna (confessati di fronte al giudice), Norbert Feher vive la sua detenzione vedendo poco i compagni di carcere e comunicando pochissimo con l'esterno. Sa bene di essere ormai famoso nel Belpaese. Ha anche letto il libro scritto su di lui. Ma ci tiene a far sapere che, tra le tante accuse che gli sono cadute addosso, una la considera del tutto falsa. Ovvero quella di aver struprato una donna in Serbia.
"Ho una macchia sul mio nome - scrive Igor al Corriere di Bologna - che non credo potrò mai pulire, sono stato accusato di un crimine che non ho fatto, non potrei far male a una donna neanche per scherzo. Potrei far fuori altri 50 uomini anche armati però non potrei far male a una donna, è una bugia". E ancora: "Sono stato accusato di un crimine che non ho fatto, non ho commesso, quasi 20 anni fa, però non c’era né la tecnologia né la mia attuale conoscenza che ho adesso, perché in questo preciso momento quelle accuse assurde potrei smontarle in cinque minuti. Non potrei far male a una donna neanche per scherzo".
Le sue due lettere risalgono al 14 marzo e al 24 maggio. Arrivate alla redazione del Corriere bolognese, il contenuto è un altro spaccato della personalità del killer di Budrio. Norbert ha confessato di aver ucciso tre persone in Spagna. la verità su Davide Fabbri e Valerio Ferri, uccisi a Portomaggiore e a Budrio tra il 1 e l'8 aprile dell'anno scorso, si è invece infranta sulla decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere del killer serbo.
Dopo la latitanza e il viaggio verso la Spagna (aiutato, forse, da qualche complice), ora Igor passerà diversi anni in cella. "Sono in isolamento totale - racconta - e non so un accidente di niente, né fuori né qua dentro, so molto bene che ci sono personaggi che con molto piacere rimpiazzerebbero me, il sottoscritto, questa non è una novità, visto che qua dentro già uno ha provato a rimpiazzarmi con le donne Il carcere di Saragozza, infatti, secondo il racconto di Igor sarebbe misto e ci sarebbero anche rapporti intimi tra detenuti. Non solo. Norbert racconta di vaer saputo da una guardia carceraria che qualche detenuto ha cercato di farsi passare per lui. Come se ormai la sua immagine fosse una sorta di mito di cui lui stesso pare esserne consapevole. "Ormai dovresti conoscermi - scrive nella lettera al Corriere - abbastanza da sapere che io posso stare tranquillamente senza niente". E in effetti così è stato nei lunghi giorni di latitanza, quando si nascondeva nella palude della Bassa ferrarese passando da un nascondiglio all'altro, braccato dai reparti speciali italiani.
In carcere, dice, "devo aiutare gli altri compagni più deboli, visto che per me qui è uno scherzo e (di) questo posso ringraziare al Padre onnipotente che mi ha costruito così, sono molto più forte degli altri: Lode e Gloria al Padre eterno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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