Dalla Corsica al Pas-de-Calais è polemica in Francia sul divieto, da parte di alcune municipalità, di usare il burkini con tanto di multe per chi non si attiene alle regole. E se l'Italia, secondo il ministro dell'Interno Alfano, non seguirà la strada della Francia anche perché "vietare il 'burkini' sarebbe una provocazione", il tradizionale costume da bagno che copre tutto il corpo, capelli compresi, è salito spesso alla ribalta delle cronache anche nel nostro Paese. Anzi, precursore nella guerra al bikini versione musulmana fu il leghista Gianluca Buonanno, morto alcuni mesi fa in un incidente stradale.
Nell'agosto 2009, Buonanno, allora sindaco leghista di Varallo Sesia (Vercelli), fu il primo a varare un'ordinanza contro l'utilizzo del burkini vietando di indossarlo in piscina o in riva ai fiumi e ai torrenti affollati di bagnanti, pena una sanzione di 500 euro. Misure che fecero molto discutere sollevando il dibattito tra sostenitori e contrari. ''Non ci inchiniamo rispettosi verso usanze e atteggiamenti che non sono propri della nostra civiltà - spiegò all'epoca Buonanno - Non dobbiamo per forza essere sempre tolleranti! Proviamo ad immaginare il bagno di una donna occidentale in bikini in uno dei loro paesi… la conseguenza potrebbe essere la decapitazione, il carcere, l'espulsione!. Ci limitiamo a vietarne l'uso poiché la vista di una 'donna mascherata' potrebbe creare turbamento soprattutto nei più piccoli senza parlare poi di eventuali problemi igienici… E se questa decisione creerà qualche malumore potranno scegliere di immergersi nella loro vasca da bagno''. Proprio i cartelli contro burqa, burqini e niqab, apposti all'ingresso del paese, furono al centro di una contesa che finì addirittura nelle aule di tribunale.
Sempre nell'agosto di quell'anno a Verona scoppiò la polemica per una donna in burkini in piscina: fatto non gradito ad alcuni clienti, in particolare delle mamme secondo le quali i loro piccoli si sarebbero spaventati alla vista della donna completamente coperta. L'uso del burkini in piscina finì al centro del dibattito, lo scorso anno, anche a Bolzano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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