Hanno lavorato senza sosta notte e giorno, giorno e notte, con il freddo, con la pioggia, con il vento, con il sole. Hanno lavorato e non si sono arresi, non si arredono e il Veneto sta tornando a splendere.
Vigili del Fuoco, volontari della Protezione Civile, militari dell'esercito, squadre di primo soccorso, squadre di emergenza, uomini del Soccorso Alpino Veneto, volontari del Ccs (Centro coordinamento soccorsi) di Belluno, polizia di Stato, carabinieri, cittadini: tutti impegnati in questa lotta contro il tempo. Perché bisogna fare i fretta, bisogna fare subito, perché arriva il freddo e le case devono essere riparate e perché riparte la stagione sciistica.
Per dieci giorni in Veneto gli uomini al lavoro nelle zone colpite hanno conosciuto fatica e devastazione. Hanno riparato le case, hanno pulito le strade, stanno tagliando quegli enormi tronchi caduti a terra e soprattutto hanno portato aiuti a chi ne aveva bisogno.
Per giorni alcune frazioni dei paesi più colpiti nel bellunese sono rimaste isolate, ma poi quando i soccorsi sono riusciti a raggiungerle hanno portato loro acqua viveri e luce. Gli elicotteri quella mattina del 3 novembre partivano uno dietro l'altro, per uno che arrivava, un altro partiva. I camion della protezione civile caricavano le bottiglie d'acqua da portare agli sfollati. E gli elicotteri trasportavano i generatori di corrente.
Ora a distanza di quindici giorni da quel 28 ottobre, le strade che prima erano interrotte, sporche e sbarrate, stanno riprendendo forma. Ed emblematiche sono le due foto postate su Facebook dal governatore del Veneto, Luca Zaia che ritrae un punto di Alleghe, prima e dopo. Nelle foto si vede la strada davanti alla sede dell'associazione volontari Croce Verde Alleghe dieci giorni fa e ora. "Questo è il Veneto", commenta Zaia. Nessun ritocco. Nessun Photoshop.
E poi ancora. "Da due settimane - scrive Zaia - migliaia di volontari, di tecnici, di operai, di professionisti, ma anche di comuni cittadini, stanno lavorando per restituire la normalità ai veneti colpiti dal maltempo.
La loro è un'opera silenziosa ma instancabile, in condizioni logistiche difficilissime, in mezzo al fango e tra boschi spazzati via dalla furia del vento.A loro va il mio personale grazie, anche a nome di tutte le popolazioni che si sono trovate e si trovano in difficoltà. Faremo tornare la nostra terra come prima, e anche meglio di prima.
FORZA, VENETO!".
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