Che fa, passeggia? Non sia mai. È il 4 maggio e fuori c'è un mondo che ti aspetta. Il problema è decifrarlo. Cosa si può fare? Dipende. Tutto dipende. È per questo che hai rispolverato il tuo angelo custode, il super io, l'imperativo categorico, la coscienza, la legge morale dentro di te, il buon senso. Insomma lui, il senso del giusto e dello sbagliato, poi ognuno lo chiama come gli pare. Si è letto ogni angolo del Dpcm, il sacro decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Si è fatto delle domande e ha cercato le risposte nelle faq. Non le ha trovate. Ora è qui e ti accompagna, con la sua mascherina di apeiron.
«Non si può passeggiare per passeggiare».
«Non sto passeggiando, cammino».
«Per andare dove?».
«Così, senza meta».
«Ma da un'altra parte».
«Come?».
«No, niente. Mi è venuta come riflesso automatico. Comunque, è vietato».
«Cosa?».
«Passeggiare senza meta e pure da un'altra parte».
«E come si può passeggiare?».
«Solo per andare dove dovete andare».
«Capisco».
«Però puoi correre. È sport».
«Camminare è uno sport».
«E che sport sarebbe?».
«Walking».
«Non vedo le bacchette».
«Quelle servono solo in Svezia. In Italia puoi fare senza».
«È notte».
«Walking in the dark».
«Puoi andare in bicicletta».
«Ho solo la cyclette. Auto?».
«Auto sì, ma se siete in due il passeggero deve stare nei sedili di dietro».
«Sono da solo».
«Non hai parenti?».
«Al momento no. Fuori regione».
«Affini?».
«Mi manca. Posso chiedere a un amico».
«Amici mai».
«Ok».
«Allora se sei da solo devi tassativamente essere seduto davanti, dal lato del volante».
«In effetti la mia macchina ha il pilota automatico. Senti, non è che si può fare un salto nell'altra casa?».
«La seconda? Assolutamente no. A meno che non sia proprio urgente».
«C'è una perdita d'acqua».
«Grossa?».
«Ci si può pescare».
«La pesca è consentita solo in Abruzzo. Se è necessario comunque andiamo. Ricordati che non puoi dormire lì. Devi ripartire in giornata».
«Quando?».
«Appena ti viene sonno».
«Neppure un pisolino?».
«No, non si può dormire nella seconda casa».
«Avrei pure un funerale».
«Sei tra i quindici?».
«In realtà me lo sono inventato. È che volevo andare in chiesa».
«Senza il morto non si può. Mi dispiace».
«Ma perché poi quindici?».
«È il nuovo numero magico. Si va in 15 anche in un autobus. Quindici in quaranta metri quadri».
«Quindici quindi anche in un negozio della stessa metratura?».
«Sei pazzo. Nel negozio uno alla volta».
«E perché?».
«L'autobus si muove. Il negozio sta fermo. L'importante comunque è non fare assembramenti».
«Logico. Ma un assembramento quanta gente è?».
«Dipende».
«Da che?».
«Da chi guarda. Da due a infinito potrebbe essere assembramento».
«Quindi non siamo affollati solo io e te (che non esisti). Senti, ma tu che hai letto il Dpcm perché è così confuso?».
«Perché se va tutto male la colpa è tua. Tu che non sei stato saggio e prudente».
«No, scusa, caro angelo custode, o come cavolo ti chiami, allora la colpa è tua o di chi ne fa le veci. Passeggiamo».
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